Voglio raccontare una storia accaduta nel paesello di Pian di Macina tanti anni fà. Erano i primi anni 40, la guerra era alle porte, ma ancora non aveva fatto i danni terribili degli anni successivi quando il paese fù quasi distrutto dai bombardamenti alleati e dalle cannonate che i tedeschi sparavano in ritirata prima della Liberazione. La vita scorreva tranquilla e i momenti di aggregazione più significativi erano le varie fiere paesane dove la gente semplice si divertiva nella piazzetta del paese cantando, ballando e condividendo i prodotti della terra. Dovete sapere che il Comune aveva destinato al paese un vigile, il primo vigile della storia di Pian di Macina e questo glorioso incarico era stato assegnato a una persona del posto, purtroppo non ricordo il nome, che però aveva preso talmente sul serio la nomina, che rompeva le scatole a tutti. Addirittura arrivò a fare la multa perfino a sua madre perché era andata al fiume a lavare i panni fuori dall’orario previsto! Veramente non se ne poteva proprio più. Alla fiera aveva montato un predellino al centro della piazzetta, e da lì gesticolava freneticamente dirigendo un traffico inesistente, composto solo da biciclette e carretti. A un certo punto, a forza di agitarsi, sentì il bisogno di una pausa e andò all’osteria per rifocillarsi e bere un bicchiere di vino, abbandonando la postazione. Allora un bimbetto di circa 10 anni si mise sul predellino e cominciò, per gioco, a imitare il suo gesticolare. Dall’osteria lui lo vide e immediatamente uscì e urlò con quanta voce aveva in gola: OHHHH… CINNO!!! (Ohhh… ragazzino!!!). E il “cinno” rispose: OI… A VL’EVA FER L’ESAN UN PO’ ANCA ME… (Oi… volevo far l’asino un po’ anch’io…), e viaaaaaaaa, a gambe levate. Tutto il paese aveva assistito alla scena e tutto il paese si mise a ridere fragorosamente lasciando il povero vigile di stucco davanti all’osteria col bicchiere di vino ancora in mano… Questo episodio, che è una via di mezzo fra il famoso film “Il Vigile” di Aberto Sordi e le storie di Peppone e Don Camillo, è un fatto assolutamente vero (mia madre e mia nonna erano presenti) e ci dà l’idea della società di quegli anni dove ci si divertiva con poco e bastava poco per essere allegri. Comunque, da allora il vigile imparò la lezione e divenne più normale…
Aurelio Veronesi