Da sinistra, Dino Passini, Giorgio Gabrielli, Franco Randi, Giancarlo Minarini, Olga Fabbri e Roberto Dozza

La bocciofila pianorese Arci “XXV Aprile”, come da tradizione, ha chiuso anche il 2017 a tavola nella rinomata trattoria Grillini, a Zena, ai piedi del Monte delle Formiche. Anche quest’anno per il direttivo c’è stata la soddisfazione di presenze importanti: il sindaco Gabriele Minghetti, il vicesindaco Franca Filippini, il presidente provinciale Fib (Federazione italiana bocce) Dino Passini, il segretario provinciale Fib Roberto Dozza, il presidente della bocciofila Arci San Lazzaro Franco Randi e Giorgio Gabrielli della società sanlazzarese. Già da quattro anni le due bocciofile affiliate all’Arci, pianorese e sanlazzarese, hanno sottoscritto un accordo di collaborazione che consente ai tesserati Fib della bocciofila di San Lazzaro, con l’avvallo della federazione, di disputare gare agonistiche estive serali sui due campi pianoresi, attrezzati con tribuna e illuminati a giorno. Quindi, oltre alla buona cucina, ci sono state manifestazioni di stima, sia dalla federazione che dagli amministratori comunali, per un’attività di volontariato che dai primi di giugno alla fine di settembre gestisce ogni sera il bocciodromo all’aperto, al Gualando di Pianoro. Il pranzo, molto apprezzato, è stato come una sorta di ringraziamento ai tanti soci volontari dell’Arci pianorese, presieduta da Franco Dini. Con il sindaco Gabriele Minghetti che nell’occasione conviviale ha rimarcato «l’importanza della bocciofila Arci XXV Aprile da decenni punto di riferimento per tutta la comunità locale, e non soltanto. Con una proposta ricreativa e una disciplina sportiva che favoriscono, soprattutto nelle persone più anziane, l’attività fisica e mentale, e la socializzazione contrastando la loro emarginazione e solitudine». Infatti ogni anno, con la riapertura dell’attività agonistica e amatoriale estiva, riparte anche quella ricreativa e, soprattutto, gastronomica che prosegue fino all’autunno. Con l’impianto sportivo che ogni sera viene preso d’assalto, anche da chi non gioca a bocce, per gustare fragranti crescentine e, ma solo se ci sono sufficienti volontari al lavoro, anche primi piatti nei week-end. Piatti, bicchieri e posate sono di plastica, tovaglie e tovaglioli di carta, ma le portate hanno tutto il sapore dell’amicizia e della solidarietà. Il lavoro in cucina, tra i tavoli e al bar è tutto volontario e le speranze del presidente Dini sono che la squadra dei volontari attivi resti unita e, soprattutto che vengano a dare una mano altri volenterosi, magari giovani, per stare insieme in amicizia.

Giancarlo Fabbri