A fine novembre ha aperto a Pianoro il nuovo supermercato alimentare Economy, che va a sostituire il discount Eku del polo commerciale Treno Azzurro. Oltre a mantenere i dipendenti ex Eku, il personale impiegato nel nuovo centro è di 35 persone. Nuove assunzioni in tempo di crisi. Ben studiata la location, ben visibile dalla Nazionale, inserita in un polo commerciale con ampio parcheggio. Ottima anche l’idea di avere un bar al suo interno. Sicuramente attirerà lavoratori in pausa pranzo che approfitteranno per fare la spesa. Risalendo la Nazionale, poco oltre, si arriva alla rotonda e, nuovamente ben visibile, ad un altro nuovo Supermercato alimentare. In questo caso EuroSpin, catena in espansione in tutto il bolognese. Proseguendo incontriamo In’S Mercato, aperto da qualche anno. Nel nuovo centro di Pianoro ha aperto anni fa un negozio Conad e si vocifera di un alimentari del gruppo Famila in Pian di Macina. L’opinione pubblica è divisa fra chi grida “Attenzione alla globalizzazione che appiattisce il mercato favorendo le grosse catene a discapito delle piccole aziende produttrici e dei negozi familiari con impoverimento del tessuto sociale locale” e chi invece è felice perché la libera concorrenza abbassa i prezzi. Ma abbiamo davvero bisogno di tutti questi supermercati alimentari? Siamo passati da uno a 5 (6 se confermate le voci su Famila) in pochi anni, mentre la popolazione, negli ultimi anni, si è sempre aggirata attorno ai 17.000 abitanti. Vero è che i grossi negozi su via Nazionale probabilmente attirano anche persone non di Pianoro, ma sicuramente non tantissime. Si fa fatica a capire come sia possibile che questi grossi centri riescano a sopravvivere tutti quanti. Ma se davvero abbiamo bisogno di tutti questi supermercati, come facevamo a vivere quando ne avevamo solamente uno ?
Stefano Galli