Maurizio Marchesini

Nei primi giorni di febbraio la Marchesini Group di Pianoro, azienda leader nel packaging, ha reso noto di aver acquisito il 48% della Sea Vision di Pavia, con un investimento di 125 milioni di euro. Azienda con oltre cento dipendenti, e assunzioni previste, specializzata nei sistemi di visione utilizzati per il controllo della qualità di farmaci, cosmetici e alimentari. Sea Vision, importante realtà nel software per sistemi di visione, manterrà la sua indipendenza e continuerà a essere gestita dai fondatori col nuovo cda allargato a Maurizio Marchesini, Pietro Cassani e Pietro Tomasi, nell’ordine presidente, amministratore delegato e direttore commerciale della Marchesini Group. L’azienda pianorese, fondata da Massimo Marchesini e ingrandita dal figlio Maurizio, continua a espandersi con acquisizioni e nuovi stabilimenti e a porsi al top dell’industria 4.0 nell’innovazione tecnica e tecnologica con soluzioni all’avanguardia. Alla fine dell’anno scorso lungo via Nazionale, a Musiano, si notavano i due tabelloni (che un tempo mostravano i nomi Redwall, Rossi 1924 e Borbonese) col logo della Marchesini Group con la scritta RiNova. La struttura pianorese, in ristrutturazione, tornerà a rivivere come centro di eccellenza del Made in Italy grazie al nuovo marchio RiNova, con cui la Marchesini si consolida nella vendita di macchinari usati e da ricondizionare. Ma le novità non finiscono qui perché nel quartier generale pianorese di Marchesini Group si sta per inaugurare un nuovo capannone che sarà dedicato alla stampa in 3D, una delle innovazioni dell’Industria 4.0. Nel reparto saranno radunate tutte le stampanti tridimensionali del gruppo e nuovi futuristici modelli operativi 24 ore su 24 a creare parti di macchina finora prodotte all’esterno e prototipi in tempi stretti. Un reparto, come ha precisato Maurizio Marchesini, che sarà il cuore del 4.0 in azienda e permetterà di controllare i costi, la pianificazione della produzione, l’usura delle macchine e la gestione degli errori. Il tutto computerizzato senza usare un singolo foglio di carta. Nell’ex Giben, invece, verrà impiantata una nuova divisione dedicata all’industria cosmetica, già attiva e funzionante che accoglierà anche tutti i macchinari della Dumek di Bologna acquisita nel gennaio dell’anno scorso. E’ ovvio che tali novità accresceranno un fatturato 2018 che supererà i 300 milioni di euro grazie agli ordinativi in crescita da tutto il mondo: 319 milioni nel 2017 contro i 288 milioni del 2016 (+11%).

Giancarlo Fabbri