Intervistiamo Massimiliano Laganà, rappresentante locale di Forza Italia.

Massimiliano Laganà
All’inizio del tuo mandato hai ereditato una situazione non facile e la responsabilità di ricostruire il centrodestra locale. Sei riuscito in questo compito?
Quando mi è stato chiesto di candidarmi a Sindaco per rappresentare il centro destra a Pianoro non c’era assolutamente una struttura politica presente sul territorio. Chi mi ha preceduto aveva fatto terra bruciata e a livello nazionale i partiti di centro-destra erano divisi su tante tematiche, ma soprattutto non trovavano un punto di unione a livello locale. Pianoro grazie a me è stata l’unica provincia di Bologna che nel 2014 ha potuto presentare una lista con i tre simboli di centro destra uniti e di questo ne vado orgoglioso e ringrazio i partiti che mi hanno dato la loro fiducia. Ciò che oggi sembra ormai un fatto compiuto ed una prassi in quegli anni era considerata una cosa impossibile da realizzare perché i tre partiti si presentavano separati in piccole ed in grandi città. Io sono stato scelto per cercare di costruire qualcosa di nuovo ma soprattutto per dare credibilità sul territorio che ormai da tempo vedeva i partiti del centrodestra rappresentati da fantasmi. Ricordo il giorno che mi chiesero di candidarmi e non esisteva neanche una lista di persone da presentare alle elezioni, chi rappresentava il partito prima di me non aveva assolutamente creato nulla ma soprattutto non mi aveva lasciato una base da cui iniziare un percorso, c’erano solo persone che come canguri saltavano da partito in partito per interessi e che criticavano ogni scelta della coalizione senza nemmeno cercare di aiutarla o di supportarla. Solo poche persone mi hanno aiutato in questo percorso di ricostruzione, Galeazzo Bignami persona seria e competente, Luciano Sabatini rappresentante per anni sul nostro territorio di Forza Italia e Alessandro Canova persona alla quale ero molto legato che è venuto a mancare pochi mesi fa a cui sarò sempre grato e ricorderò sempre con un sorriso. Oggi a distanza di tre anni da quei lunghi giorni passati a cercare di ricostruire ciò che altri avevano abbandonato posso dire che una struttura l’abbiamo creata ma soprattutto abbiamo un bel gruppo di persone.
Abbiamo un sindaco molto presente a tutte le iniziative del territorio, sicuramente la visibilità del PD ne trae beneficio. Come opposizione siete riusciti ad avere un contatto con i cittadini?
Il sindaco presenzia a molte feste perché sa che a Pianoro si mangia bene. A parte gli scherzi, nonostante sia un avversario politico, io da sportivo sono abituato a rendere onore ai miei avversari, Minghetti lo considero un pianorese vero perché conosce molto bene il territorio ed e’ un sindaco molto presente, e questo mio pensiero non vuol dire che io condivida o meno il suo operato, ma lo rispetto molto perché è una persona preparata a differenza di altri politici poco seri che spesso occupano poltrone senza averne le capacità, peccato che sia del PD. Sicuramente non è facile tenere testa a partiti che da anni operano con costanza sul territorio, ma posso dire di essere soddisfatto anche del lavoro che nell’ultimo periodo abbiamo fatto noi del centro destra e di questo ne trovo riscontro quotidianamente nelle tante mail e messaggi che mi arrivano dai nostri elettori.
Massimiliano sei soddisfatto di questi anni in Consiglio Comunale?
Direi di sì. Ho imparato molto, ma soprattutto ho potuto dare il mio contributo per la mia Pianoro e ringrazio i tanti che mi hanno aiutato nel percorso, senza scordarmi però di chi non l’ha fatto augurandogli in futuro di fare qualcosa di più per i pianoresi.
Le elezioni locali del 2019 non sono poi così lontane. Hai intenzione di ricandidarti o state lavorando a qualche altra risorsa?
Il mio percorso politico a Pianoro molto probabilmente si concluderà nel 2019. È una mia scelta e nonostante in molti stiano provando a farmi cambiare idea, credo proprio che non la modificherò. Al termine del mio mandato, a differenza di ciò che è stato fatto in passato, sarò in grado di dare a chi verrà dopo di me una struttura politica sul territorio ricca di brave persone, ma soprattutto candidati in grado di portare avanti un progetto politico serio nel tempo.
Stefano Galli