
un momento significativo della festa
Alla festa di compleanno della Alimentari Pudioli, al Palazzaccio di Rastignano, c’erano il sindaco Gabriele Minghetti, il vicesindaco Franca Filippini, il parroco di Rastignano don Giulio Gallerani, il maresciallo capo Angelo Fornario, il presidente dell’Ascom pianorese Silvia Ferraro e … tanta gente. Non era infatti un compleanno da ragazzi con tanto di palloncini colorati, ma di un’azienda centenaria che si era innestata su un’attività precedente, quella di fornaio, che, si dice, potrebbe risalire anche al medioevo. Fu infatti nel 1918 che Alberto Pudioli da Castel de’ Britti, nonno dell’attuale omonimo titolare, che al ritorno dalle trincee della prima guerra mondiale rilevò dal gestore precedente le attività di panificio, pastificio e di commercio di alimentari. Col forno, più volte ammodernato, che da secoli dava pane a tutta Rastignano e anche ad altri alimentaristi fino agli anni Settanta. A chi può interessare la saga centenaria della famiglia Pudioli, con la descrizione dello storico Palazzaccio l’ho pubblicata sul numero 54 della rivista semestrale di studi storici “Savena Setta Sambro” attualmente in edicola. I 100 anni della Alimentari Pudioli, tramandata di padre in figlio fino a oggi, sono stati festeggiati con un concerto-spettacolo di Tania Bellanca “… e la Canzone andò a Sanremo”. Un viaggio nel tempo tra musica e parole con, applauditi, la Bellanca alla tastiera, Germano Giusti alla tromba e con le voci di Sandra Sarti, Virginia Fornario, Oriano Sanmarchi, Elisa Pudioli, Lucia Nascetti, Linda Monti, Margherita Coliva e Alice Russo. Spettacolo musicale e canoro del tutto gratuito come il buffet continuamente alimentato dalla bottega. Momento saliente della festa, con Alberto Pudioli nipote e la moglie Loredana Monari emozionati, la lettura di una zirudella in dialetto scritta e recitata da Sandra Sarti, il discorso di Silvia Ferraro che ha ribadito l’importanza economica e sociale dei negozi di vicinato, e del sindaco Minghetti che ha consegnato ai Pudioli una foto d’epoca del Palazzaccio con dedica da parte dell’amministrazione comunale. Una festa che ha ricordato i cento anni di lavoro e di impegno di una famiglia, che ha gestito per quasi cento anni anche il forno dove gli abitanti della borgata portavano a cuocere il loro pane, le pinze, le crostate, le ciambelle, i certosini e altri dolci della nostra tradizione. Con il rammarico di non avere eredi disponibili a proseguire l’attività.
Giancarlo Fabbri