IL NUOVO LIBRO DI CLAUDIO BOLOGNINI
Partito anni fa con un libro edito dal nostro giornale, il pianorese Claudio Bolognini è diventato ormai uno scrittore consolidato. La sua nuova opera, spumeggiante e pungente, va a toccare il nostro recente passato, con storie sempre avvincenti che ci aiutano a capire, in parte, il presente. Ma veniamo a noi. Anno 1962: esplodono nuove lotte operaie. “Il ghiaccio si è rotto!” scrivono sui cartelli i militanti comunisti ai picchetti davanti alla Fiat. Alla manifestazione del 23 giugno migliaia di operai in sciopero circondano le fabbriche torinesi. Allora si tenta la spallata finale e i sindacati proclamano tre giorni di sciopero, ma il sindacato Uil nella notte si accorda furtivamente con la Fiat. I lavoratori, sentendosi traditi, si dirigono in corteo a protestare davanti alla sede UIL in piazza Statuto. La protesta si trasforma in una rivolta popolare che dura tre giorni e tre notti. I capitoli si susseguono attraverso la cronaca delle tre giornate, presentando vari personaggi, tutti più o meno collegati tra di loro. Attraverso le storie di questi personaggi viene raccontata la cronaca di quei drammatici giorni, mentre i ricordi riaffiorano impietosi: dal malinconico arrivo in stazione con il treno del sole degli immigrati ai licenziati per rappresaglia segregati nella cosiddetta Officina Stella Rossa, dalle lapidi dei martiri partigiani alla finestra di De Amicis. Piazza Statuto è diventata il palcoscenico di uno scontro che ha visto emergere un mutamento della composizione sociale della classe operaia. È balzato in scena l’operaio comune, immigrato e senza specializzazione, quello che verrà poi definito dai sociologi “l’operaio massa”. Il nuovo libro di Claudio Bolognini si trova in libreria a 14 euro a partire dal 9 novembre.
Stefano Galli