Da sinistra Manel Ben Ameur, Franca Filippini, Umberto Mazzanti, Umberto Bosco

A dicembre, presso la sala della piscina comunale di Pianoro, si è tenuta una serata sul tema <Islam ed integrazione>. Si sono confrontati Manel Ben Amer figlia di genitori tunisini e italiana di seconda generazione e Umberto Bosco consigliere della Lega al Comune di Bologna. Il vice sindaco Franca Filippini ha portato il saluto del Comune e Umberto Mazzanti, garante dei lettori de L’Idea, ha presentato e gestito la discussione fra i partecipanti. La serata, gremita di partecipanti, è stata registrata dall’associazione Adamica e pubblicata su Facebook e sui siti dell’associazione stessa e del nostro giornale (https://www.apianoro.it/islam-ed-integrazione/). Presenti alcuni rappresentati della caserma dei carabinieri di Pianoro, tra cui il maresciallo Antonio Calabresi, nonché numerosi esponenti della comunità islamica locale incluso l’Imam Mohamed Salam, ed esponenti di alcuni partiti politici tra cui Luca Vecchiettini rappresentante della Lega pianorese. Proprio da una lettera di Vecchiettini al nostro giornale, generata dalla lettura di un articolo sull’Islam a Pianoro, è nato questo confronto. Secondo Bosco in Italia vi è la religione cattolica che, pur non essendo più la religione dello Stato, è comunque la religione della maggioranza degli italiani. Poi vengono le altre religioni, con un assetto gerarchico che permette allo Stato di individuare un referente con cui confrontarsi. Con l’Islam è differente in quanto, non essendo organizzata in modo gerarchico, non ha un rappresentante nazionale. Inoltre l’Islam non è solo una religione, ma va a regolare tanti aspetti della vita normale dei credenti, in quanto ne determina il modo di vestire, di mangiare, di ragionare, investendo tanti aspetti della vita quotidiana. Per questi motivi Umberto Bosco ha sostenuto che l’Islam è un ostacolo all’integrazione, in quanto la religione dal 1100, con il teologo Al Ghazali, è rimasta ferma al “Medioevo” e non si è evoluta nella laicità necessaria per la convivenza in uno Stato insieme ad altre religioni e modi di pensare. Manel ha iniziato sostenendo con forza di non essere rappresentante della comunità Islamica, ma di essere una italiana, felicissima di vivere in uno Stato che garantisce la libertà della persona. Ha sostenuto che l’Islam dice che, anche in guerra, non bisogna sradicare piante, uccidere animali, donne e bambini. <Mio padre all’asilo mi diceva di essere buona con le maestre e i bambini perché qui siamo ospiti e l’Islam dice che bisogna essere buoni con gli ospiti> ha proseguito Manel <ciò che mi hanno insegnato mi aiuta ad essere tollerante, comprensiva, aperta verso la diversità, sono qui per il dialogo e questo mi rende molto orgogliosa. Dobbiamo pensare al benessere collettivo, il popolo è un gruppo di cui tutti devono sentirsi parte>. Franca Filippini ha iniziato facendo il punto sull’immigrazione a Pianoro, ricordando che da oltre 30 anni vi sono stranieri presenti sul nostro territorio. L’esempio migliore di integrazione lo vediamo nelle scuole, dove gli stranieri non sono un problema ma un’opportunità. Nella scuola non si parla di integrazione, ma semplicemente i bambini stranieri crescono insieme agli altri, facendo le stesse cose. In particolare la comunità musulmana è di circa 200 persone nel nostro Comune, ma le nazionalità più popolose sono la rumena, la moldava e l’ucraina, mentre la religione è l’Ortodossa. Varie le domande dal pubblico, dal crocefisso nelle scuole, alle moschee e alla condizione della donna. Franca Filippini, rispondendo direttamente alla domanda sulle moschee, ha dichiarato che, al momento, nel nostro territorio non ne sono previste perché non contemplati nuovi luoghi di culto nel PSC (Piano Strutturale Comunale). Nel mondo islamico, a volte ci sono atteggiamenti estremi come il burca. <l’Islam stesso sta cercando di arginare questi comportamenti> ha sottolineato Manel. Umberto Bosco ha invece sostenuto che in Italia il mondo islamico e lo Stato stanno cercando da anni di raggiungere un’intesa, ma senza arrivare a risultati concreti. Per quanto riguarda il velo Umberto Bosco ha sostenuto che il Corano impone di indossarlo. È stato chiesto anche il motivo per cui l’Islam ha fatto togliere i crocefissi dalle scuole, ed entrambi i relatori hanno spiegato che è stata un’associazione di atei che ha portato avanti questa battaglia. Una ragazza musulmana intervenuta dal pubblico ha sostenuto che nei paesi arabi vi è arretratezza, ma è culturale non religiosa, e gli immigrati sono venuti qui per cercare lavoro, libertà e diritti. Secondo Bosco, però, in quei paesi l’Islam è profondamente radicato e tiene bloccate le stesse culture da secoli. Ricollegandosi al fatto che alcune persone hanno sostenuto che nelle parrocchie del nostro territorio all’Estate Ragazzi hanno partecipato anche tanti bambini musulmani, Franca Filippini ha ricordato che al Centro Giusti in piazza Falcone e Borsellino, si tengono corsi a cui partecipano persone che vengono da tutto il mondo. <A Pianoro gli stranieri vivono fra di noi> ha concluso Filippini <a differenza di altri paesi europei dove gli immigrati vivono in veri e propri ghetti>>. È stata davvero una bella serata, per alcuni versi accesa, ma nel complesso corretta e all’insegna del dialogo e del rispetto fra le varie persone intervenute. In particolare alcune ragazze, italiane figlie di immigrati, hanno sostenuto con forza di sentirsi <più italiane degli italiani>.

Stefano Galli