Sono un cittadino di Rastignano. Come ogni anno, in aprile, arrivano le bollette della Bonifica Renana. Alcune annotazioni: – l’arrivo per posta delle tre bollette inviate a mia moglie e ai due figli è avvenuto il 16 aprile con scadenza pagamenti al 30 aprile, ed, in mezzo, il ponte di Pasqua e quello del 25. Domanda: possibile che per bollette annuali non si riesca a fare invii meglio programmati? Ho confrontato gli importi di quest’anno con quelli del 2015 (4 anni fa) relativi agli stessi medesimi beni. Riporto i dati 2019 e, accanto (fra parentesi), i valori di 4 anni prima: 30,48 (21,33) 25,48 (17,07) 25,84 (12,66). Guardando le bollette degli anni intermedi ho visto che gli aumenti sono progressivi e inesorabili anno dopo anno. In totale si è arrivati a 81,80 euro dalla cifra di 51,06 del 2015. L’aumento di 30,74 euro risulta pari al 60% in 4 anni! Sono 4 anni in cui l’inflazione è stata attorno all’1-1,5% e mi chiedo cosa giustifichi aumenti così forti per una ‘tassa’ che si è obbligati per legge a pagare, diciamo pure, a scatola chiusa. Le bollette arrivano accompagnate da un piacevole foglio che spiega le tante incombenze dell’ente. Benissimo, ma è lecito chiederci chi vigila e/o autorizza aumenti simili? Cosa dobbiamo aspettarci per gli anni a venire? Oltretutto ricordo che da un paio d’anni la Bonifica Renana ha incluso parecchie migliaia di immobili di Bologna nel ‘parco buoi’ dei pagatori, quindi le entrate di questo ente devono mostrare un aumento letteralmente vertiginoso. So (per averci fatto una visita guidata) che la sede dell’Ente è in un bellissimo palazzo storico di via Santo Stefano dove si può ammirare in un soffitto nobiliare addirittura un affresco di Guido Reni che rappresenta la “Caduta di Fetonte”. Temo però che a questi ritmi di aumenti le cadute saranno dei tanti FE-TONTI costretti a pagare.

Roberto Breschi