La Redazione de L’Idea di Pianoro, dopo aver discusso sull’articolo del proprio direttore Gianluigi Pagani, ha deciso di porre al Sindaco cinque domande.

Queste domande non sono dettate da un interesse personale della Redazione, ma motivate dalla valutazione del dato elettorale e dalla prassi consolidata nel tempo della nomina delle più importanti cariche istituzionali comunali.

1) Perché non ha valorizzato l’assessore Giancarlo Benaglia della lista civica a lei collegata nominandolo vice sindaco, anche per premiarlo dell’ottimo lavoro svolto fino ad oggi in Giunta?

2) Perché non è stato scelto un assessore o il presidente del consiglio comunale proveniente dalla società civile rappresentata dalla lista civica “Pianoro a Più voci” che ha ottenuto un 6,99% e che le ha permesso di vincere al primo turno senza rischiare di andare al ballottaggio?

3) Perché è stato nominato un assessore della “Sinistra Pianoro”, che è sempre stato iscritto a Rifondazione Comunista (partito che a livello provinciale non sostiene la Giunta), che ha ricevuto solo 19 voti (!) e che in passato ha avuto forti contrasti con parte della dirigenza del Comune.

4) Perché ha tenuto per sé nove deleghe come assessore, cosa mai avvenuta proprio per valorizzare le varie componenti della Giunta, spezzando anche alcune competenze: ad esempio Giancarlo Benaglia ha la “Polizia Locale”, Umberto Ori la “Sicurezza e Protezione civile quale referente per le funzioni delegate presso l’Unione dei Comuni Savena ed Idice” e lei come sindaco ha tenuto la “Protezione Civile comunale/Centro Operativo Comunale”? Ma non sono competenze appartenenti alla stessa identica delega?

5) Perché tutte le cariche più importanti del Comune sono andate al Pd, ritornando quasi ad un monocolore che i cittadini non gradiscono? Il partito di maggioranza relativa non ha il dovere di valorizzare tutte le forze del proprio schieramento?

La Redazione de L’Idea

La risposta del Sindaco

Gentile Direttore, mi sono chiesta per qualche tempo come avrei dovuto rispondere al Suo editoriale “Elezioni?: una delusione per tutti .” Alla fine ho pensato di dire qualcosa di me e del motivo che mi ha spinto ad accettare una candidatura che mi è stata offerta da molti i quali, evidentemente, giudicavano positivamente il lavoro già svolto da me in Comune e sul territorio. Il risultato delle elezioni era tutt’altro che scontato, come in altre precedenti stagioni politiche. Lei stesso lo ha sostenuto, ricordando i risultati delle Europee, ben diversi da quelli delle Amministrative. Questo per dire che le elezioni non sono state una passeggiata di salute. Per nessuno, tanto meno per me. Confermo però, che il risultato mi ha stupito. Ne sono stata felice, ma soprattutto impressionata. Ciò detto mi è stato dato un incarico dai miei concittadini, che intendo portare a termine. Lo svolgerò col massimo di impegno, di capacità e di onore di cui sono capace. Così come ho fatto nella scelta dei miei primi collaboratori. Qualcuno mi criticherà (Lei lo ha già fatto), perché non ho tenuto per quanto possibile conto di opportunità e di bilanciamenti politici. Mio caro Direttore, io sono atipica; le mie scelte hanno molto più a che fare con valutazioni umane, politiche e con la capacità di dialoghi costruttivi. Qualcuno dirà che bado più all’empatia che alle appartenenze. Caro Direttore, sicuramente potrò commettere degli errori nei prossimi cinque anni, ma Lei avrà sempre il mio ascolto e la mia attenta valutazione su ogni Sua critica. Di una sola cosa La prego: eviti, se può, di esercitare su di me e sul mio compito il pregiudizio, come ha fatto questa volta. Potrebbe invece farmi gli auguri, di cui Le sarei senz’altro grata.

Franca Filippini