Aermétri l’ésen e i marón
Tante storie o fatti realmente accaduti hanno dato origine a detti dialettali. Tra le tante favole c’è quella “favola bizzarra” di un montanaro-boscaiolo che possedeva un florido castagneto nel nostro Appennino. Arrivata la stagione del raccolto riempì un buon numero di sacchi con dei grossi marroni, deciso a realizzare un sensibile guadagno vendendoli al mercato del suo paese. Ma i prezzi praticati in paese erano assai meno vantaggiosi rispetto a quelli del mercato di Bologna. Così il boscaiolo caricò i sacchi sul dorso del suo asino e si incamminò verso il capoluogo. Lungo la strada si fermò in un’osteria lasciando fuori l’asino con il suo carico di marroni ma, ahimè, quando uscì erano spariti tutti e due, l’asino e i marroni. Il fatto diede origine al detto Aermétri l’ésen e i marón (rimetterci l’asino e i marroni) che si usa per indicare genericamente un affare andato veramente male. Per i giocatori incalliti che sperano, giocando continuamente, di rifarsi delle perdite precedenti o ad un affare andato male, in bolognese si dice: Fât curâg, pänsa a Barâba! (fatti coraggio, pensa a Barabba). Questa nasce dal racconto biblico. Sarebbe stato meglio condannare Barabba e non Gesù, ma ormai è fatta.
Romano Colombazzi