Personaggi a Pianoro

Panorama da Villa Dallolio
Scrive Giovanni Carpani in “Storia di Pianoro“: <Il Comune di Pianoro annovera diverse famiglie e personaggi illustri….Una di queste famiglie illustri è la Dallolio.> Ad essa appartenevano Cesare ed i figli Alberto, Alfredo e Maria Sofia. Avevano la loro villa a None sul colle alla sinistra del Savena al di là del ponte. Da essa si dominava il corso del fiume e il borgo di Pianoro, che appariva appiccicato al fianco del colle. I Dallolio avevano un grande amore per Pianoro. Ogni cosa del paese era per essi bella e gradevole ed assumeva un particolare significato. Alberto ebbe tanto nel cuore la sua None da disporre che dovessero essere di Pianoro gli alberi con cui doveva farsi la sua cassa mortuaria e di None i pochi fiori da portarsi al funerale. Cesare, figlio di Pier Giacomo (n. 1784- m.1850) si sposò nel 1850 con Adelaide Bersani, parente di Carlo Berti Pichat (Deputato e Senatore del Regno d’Italia) e partecipò attivamente alle battaglie del risorgimento. Come Tenente della Guardia Civica partecipò alla cacciata degli austriaci da Bologna l’8 agosto 1848. Era un liberale moderato che dopo l’unità d’Italia coprì alcune cariche politiche locali: prima commissario straordinario della giunta provvisoria di governo di Pianoro, poi Sindaco. I figli Alfredo e Alberto proseguirono la tradizione politica familiare divenendo importanti esponenti politici, due figure di grande fama. Entrambi divennero senatori. La stessa sorella Maria Sofia sposò Lodovico Barbieri, che divenne poi Senatore. Scrive ancora Giovanni Carpani:<Quando nel 1859 venne proclamata l’annessione di Bologna al Regno d’Italia e il Re Vittorio Emanuele II passò da Pianoro per recarsi a Bologna, il Sindaco Cesare colse l’occasione per esprimere al Sovrano i sentimenti di nazionalità e di ammirazione dei Pianoresi. La cerimonia prevedeva anche l’offerta di un mazzo di fiori da parte del figlio del Sindaco, che allora aveva sei anni. Il piccolo Alberto recitò pure una poesia che, a richiesta dello stesso padre Cesare, l’Abate Antonio Galli, aveva scritta………..la parte di dicitore della poesia gli fruttò l’abbraccio del Sovrano>”. L’attività di Cesare, Alberto e Alfredo copre l’intero periodo che va dall’unità d’Italia alla prima guerra mondiale e si svolge a favore del paese di Pianoro e della città di Bologna. (Prosegue nella seconda parte)
Romano Colombazzi