Pierino Calzolari

Pierino Calzolari, classe 1950,pensionato e collezionista di foto, cartoline, documenti e tanto altro su Pianoro ed il suo territorio. Ha un profilo Facebook dal nome “Pianoro come eravamo” dove ha pubblicato oltre 150 documenti, ma ne possiede oltre 1.500, alcuni di grande valore come la Gazzetta Ufficiale che decreta l’unione dei comuni di Musiano e Pianoro, oppure quella che cambia il nome della frazione da Botteghino di Zocca a San Salvatore in Casola. La sua è una passione nata 40 anni fa e sviluppata con una ricerca spasmodica all’interno delle fiere, dei “convegni” (riunione di collezionisti) e delle aste online per procurarsi tutto il materiale possibile, comprese lettere, rogiti, piantine, comunicazioni, cartoline e documenti vari. “Facevo parte del circolo Capo Seattle – ci racconta Pierino – una sera venne una persona a raccontarci della sua esperienza di fotografo aziendale e ci portò delle foto del Lido di San Ruffillo con ombrelloni e baracchina dei gelati.

Hotel Ristorante Bellevue Pianoro

Da quel momento è iniziata la mia passione ed ho raccolto tutte le foto che riguardavano Pianoro. Oggi ne ho 1.500 già scansionate e molte altre di formato troppo grande per poterle riprodurre. Vi sono vecchi giornali che parlano di Pianoro. Ho persino l’originale del romanzo “La fanciulla di Zena”, anche se la superstizione vuole che chi lo legge poi è colpito dalla sfortuna. Lo scrittore di quel volume è il figlio dell’ex proprietario del podere La Torre, nella zona del Querceto, dove abitava mia madre”. Gli chiediamo quale sia il documento più importante o più particolare della sua collezione: “…sicuramente un bando del Comune di Pianoro – ci risponde, ridendo – per indire una gara per dare la dote alle fanciulle zitelle per potersi sposare. Dovevano essere fanciulle di vent’anni, non fidanzate. Ho anche diversi documenti ufficiali che neppure il Comune possiede. Un altro particolare documento è una cartolina spedita da un uomo alla sua amante, dove aveva scritto di nascosto sotto il francobollo la data e l’orario del prossimo ritrovo amoroso, in modo che nessuno lo potesse scoprire. Ho raccolto molto di questo materiale in alcuni tabelloni, con oltre 700 foto, nell’ultima mostra che abbiamo fatto insieme al Comune alla Fornace di Rastignano. Sarebbe bello poterla replicare”. Pierino è un uomo di grande generosità, ed a differenza di altri collezionisti, non chiede nulla per il suo materiale che può essere riprodotto gratuitamente per libri o studi. “La mia è un’opera storica gratuita a favore della comunità – conclude Pierino – alle pubblicazioni serie concedo l’autorizzazione, basta che venga scritta la provenienza del materiale. Intanto continuo i miei studi. Mi interessa molto analizzare non solo la foto della cartolina, ma anche il retro dove c’è la vita vera delle persone. Alcune di queste cartoline le ho pagate un euro, alcune una fortuna, una volta fino a 200 euro.

Cartolina di Pianoro

A Pianoro esistono tanti altri collezionisti che hanno del materiale molto interessante, fra cui Gasperini, Vitali, Busi e Saliera, e quest’ultima, in qualità di sindaco di Pianoro, mi aveva anche proposto di curare l’archivio fotografico del Comune, ma all’epoca lavoravo e non sono riuscito. Alcune persone di Pianoro hanno delle bellissime vecchie foto della loro famiglia, ma giustamente sono diffidenti a prestare tale materiale perché hanno paura che non ritorni più indietro. Sarebbe necessario, come faceva Maria Pia una volta e come oggi Simona, splendide dipendenti del Comune, che l’Amministrazione si facesse punto di riferimento per raccogliere e riprodurre tutto questo materiale per raccontare la storia del territorio attraverso la vita reale delle persone”.

Gianluigi Pagani