Scrivo questa breve riflessione per condividere col vostro giornale quello che spero sia un’esternalità positiva di questa crisi. Spero che nelle prossime fasi che ci accompagneranno alla riapertura ed alla new normality, ci sia un cambiamento ed un riavvicinamento dei cittadini ai piccoli negozi. Oggi con la chiusura totale e domani con la paura dell’infetto anche a ritmi normali, più probabile nei luoghi affollati (leggi “centri commerciali”), il mio augurio è che si torni a pensare, anche per giusta convenienza personale e non solo per uno sforzo endogeno di solidarietà, al frequentare i negozi di quartiere, troppo spesso dimenticati per enormi catene à la page che possono risucchiare un weekend intero promettendo sconti da capogiro.

Ecco.

Spero in un consumatore più consapevole, più attento al tempo da passare in  famiglia e meno attento ai volantini con le offerte distribuiti in tutte le case. Magari diventeremo consumatori meno bravi, meno attenti all’offerta speciale e meno rigorosi nel seguire fantomatiche raccolte punti per prodotti che non useremo mai, ma magari potremo diventare genitori più attenti verso i nostri figli, amici più presenti e, in generale, persone più attente al mondo che ci circonda.

Luca Casarini