In questi giorni strani di quarantena per tutti, occorre reinventare un po’ le nostre abitudini. La natura, d’altra parte, lo sta già facendo. Spesso ai telegiornali si vedono servizi su acqua e aria purificata, delfini vicino alle coste, ungulati e orsi che passeggiano per viali cittadini.
Facebook e WhatsApp ci propongono filmati di cinghiali che attraversano San Lazzaro, cervi a Porretta Terme, mentre il nostro Savena sembra essere più limpido del solito. Amici da Bologna mi dicono che, portando fuori il cane in centro, si avverte il ticchettio delle zampette dei piccioni, unici dominatori incontrastati dei portici. Anche a Pianoro è tutto fermo, pochissime auto e si esce solo per la spesa. Stare forzatamente in casa non è facile. Ma basta affacciarsi alla finestra per avere subito nuove emozioni. Un silenzio surreale avvolge tutto. I nostri giardini sono pieni di cinguettii e voci di cince, capinere ed altri silvidi che, meno infastiditi dalle presenze umane, si avvicinano notevolmente alle nostre abitazioni. Piccioni, tortore, pettirossi litigano e si rincorrono per spartirsi le briciole della tovaglia da poco scossata. Fringuelli e storni “pascolano” cercando nel prato. Anche la notte non è completamente silenziosa: con un po’ di fortuna potremo sentire i primissimi richiami degli assioli di ritorno dalla migrazione africana o qualche acuto di allocco provenire dalle vicine colline.
Stefano Galli