È uscito in questi giorni in libreria un fumetto ispirato alla strage di Reggio Emilia, dove il 7 luglio 1960, durante una pacifica manifestazione sindacale e antifascista, persero la vita cinque dimostranti sotto i colpi della polizia. Claudio Bolognini ha curato i testi e Fabrizio Fabbri i disegni, insieme hanno realizzato questo graphic novel, un racconto lieve e struggente tra passato e presente, per ricordare quel lontano giovedì 7 luglio dedicandolo
alle cinque vittime: Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri e Afro Tondelli.

Claudio Bolognini, com’è nata l’idea di questo fumetto?

“È una vicenda che covavo da tempo, ma non trovavo il modo giusto per raccontarla. Poi, un paio d’anni fa, mentre io e Fabrizio eravamo a Reggio Emilia per presentare il nostro fumetto su Giorgio Morandi, attraversando piazza Martiri 7 luglio 1960, incappammo nelle pietre d’inciampo in memoria dei cinque martiri di quella strage. Scattammo alcune fotografie restando colpiti in
particolare da un’istantanea in cui un nostro piede sfiorava proprio una di quelle pietre d’inciampo. Da quell’immagine abbiamo poi sviluppato la storia di alcuni ragazzini che avevano vissuto quei tragici giorni per ritrovarsi adulti tanti anni dopo nel medesimo luogo”.

Il titolo riprende un brano di una vecchia canzone…
“Si tratta della canzone “Per i morti di Reggio Emilia” del cantautore Fausto Amodei, una canzone divenuta popolare e ripresa da tantissimi interpreti: Stormy Six, Milva, Maria Carta, Canzoniere delle Lame, Modena City Ramblers, BaLotta Continua, Banda Popolare dell’Emilia Rossa e tanti altri, un brano che funge quasi da colonna sonora del libro e ci sembrava giusto rievocarlo nel titolo”.

Fabrizio Fabbri, invece per realizzare i disegni quale tecnica è stata utilizzata?
“Ho cercato di disegnare la storia con un tono semirealistico in maniera grezza e sfuggente lavorando solo con le matite, per dare profondità ho adoperato un grigio di fondo, perché il mio stato d’animo era dare la prevalenza alle persone non ai numeri, ai fatti non alla storia. Innanzitutto ho cercato di dare dei volti e dei corpi alle persone che sono state uccise, poi siccome è un racconto di suoni e rumori e odori, le sirene della polizia, il rattatata dei mitra, i colpi delle pistole, il fumo dei lacrimogeni, le lacrime della gente ai funerali e la rabbia nel pugno chiuso. Insomma ho cercato di inserire nel fumetto tutte queste emozioni forti”.

Nel fumetto ci sono anche delle belle immagini della città…
“Sì nel fumetto c’è ovviamente Reggio Emilia di quel luglio ‘60, ci sono le sue case, piazze e palazzi, ci sono i colombi di Ovidio Franchi colpito a tradimento che ritornano continuamente nelle pagine di questa storia, c’è il vecchio papà Cervi che si vede piangendo ai funerali del 1960 e ritorna ai giorni nostri come dare una continuità tra la Resistenza, il secondo dopoguerra e gli anni duemila. Poi c’è una canzone del reggiano Zucchero Fornaciari “ Overdose (D’amore)” che risuona in sottofondo insieme a quella mitica di Amodei ”.

Sangue del nostro sangue, oltre che un piacevole fumetto è anche una rigorosa ricostruzione storica, compare persino una registrazione sonora effettuata casualmente quel giorno in un negozio dove si sentono le grida delle gente e gli spari della polizia. Tutto ben ricostruito in questo libro avvincente da leggere tutto d’un fiato. E chi ricorda quei dolorosi fatti ritroverà le atmosfere di quel periodo, e chi non li conosce è certo una buona occasione per apprenderli in maniera inusuale.

–Sangue del nostro sangue –
Red Star Press – pagine 102 €
14,00

Claudia Mazzanti