E’ una soleggiata mattina d’autunno, 4 ottobre. Tanti giovani con le loro famiglie sono al Museo di Arti e Mestieri “Pietro Lazzarini” per celebrare insieme un altro anno di vita del museo della comunità pianorese.
Cerimonia rinviata da marzo ad oggi a causa della pandemia.
Il museo ha scelto di festeggiare l’anniversario premiando ogni anno i ragazzi residenti nel Comune di Pianoro che si sono distinti per capacità e merito nel rispettivo corso di studi. Ecco i “Bravissimi!” dell’anno 2019. Bonazzi Alessandro, Esposito Luca, Lipparini Manuel, Nanetti Francesca, Totti Giulia, Bonafè Arianna, Grandi Leonardo, Lomurno Beatrice, Schiavina Carlotta (Scuola Secondaria di 1° Grado).
Buganè Chiara, D’Elia Lorenzo, Pavanati Sara (Scuola Secondaria di 2° Grado). Andreoli Vittoria, Bedin Martina, Beleggia Daniele, D’Agostino Marco, Dalla Verità Beatrice, Lelli Giovanni, Nanetti Luca, Natale Sara, Samoggia Natalia, Blosenco Otilia, Callegari Andrea, Cazzola Alice, Giovannardi Emanuele, Greco Nicola Maria, Guercia Thomas, Naldi Susanna, Punzo Angela, Rizzo Pesci Nicola, Salerno Caterina (Università)
In apertura hanno assistito all’inaugurazione della sezione museale “Penna e calamaio”, una piccola auletta con arredi concessi in comodato d’uso dall’Istituto Comprensivo di Pianoro Nuova e dagli oggetti che gli scolari di alcune generazioni fa usavano quotidianamente e ora esposti in due teche, dono del Rotary Club Bologna Valle del Savena e del Rotary Club Bologna Valle del Samoggia, ai quali va la nostra riconoscenza, espressa anche dall’assessore alla cultura Silvia Benaglia. Questa auletta racconta la storia di tanti bimbi a scarsa scolarizzazione, in un tema lettera di quarta elementare si legge “Fernanda, il prossimo anno verrai ancora a
scuola?” Solo in pochissimi si laureavano! Era difficile se si apparteneva a famiglie con pochi mezzi. Era un tempo sospeso, percepito anche dalla piccola Francesca di anni 6, scrive che le piace la sua casa e andare a scuola: è il suo mondo di affetti dove trova la serenità, diritto di ogni bambino, ma nell’ultima riga “e poi sono arrivati i tedeschi”. E una data: 1944. Gratitudine verso la sensibilità di tante persone, che donando i loro ricordi permettono ai ragazzi di oggi di capire come la scuola ora sia di tutti e per tutti, che fornisce gli strumenti cognitivi per affrontare la vita con consapevolezza e con capacità di giudizio, come ha sottolineato il Sindaco Franca Filippini. Ad ognuno poi farne buon uso. Al museo un’altra pagina aperta sulla Storia della Valle del Savena.

Maurizia Lazzarini