La collaborazione della Famiglia Neri con le varie Amministrazioni comunali iniziata nel 1945 è ancora oggi in essere con gli eredi. Non è che Vincenzo Neri e i suoi eredi siano dei benefattori, anzi per la famiglia Neri la comunità di Pianoro ha rappresentato un vero “Eldorado”, ma occorre riconoscere che sono sempre stati “disponibili” a non “intralciare” lo sviluppo del nostro Comune. Il terreno sul quale sorge l’attuale Municipio era dei Neri, così come la Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta sorge su terreno in parte della famiglia Neri e della famiglia Maccaferri. La Chiesa, aperta al pubblico il 29 Novembre 1957, fu costruita in gran parte con i contributi dei risarcimenti dei danni di guerra, donati da diverse famiglie pianoresi, tra le quali il Prof. Vincenzo Neri per il beneficio parrocchiale di Santa Maria Assunta di Riosto e del Com. Prof. Rag. Vittorio Neri per il beneficio dell’Oratorio di Fungarino dedicato ai Santi Stefano e Donino. Negli anni ’80 fu costruita sul terreno
di Vincenzo Neri la Scuola Secondaria di I° grado a lui intitolata. Il prof. Dott. Vincenzo Neri, neurologo di fama europea, fondatore della clinica per malattie nervose Villa Baruzziana, cavalier della Legione d’Onore francese, fa parte della schiera di coloro che onorano Bologna e Pianoro nelle mondo delle scienze. Per sua espressa volontà testamentaria la salma di Vincenzo riposa dal 29 Gennaio 1960 (data della sua morte a Zurigo) nella tomba della Famiglia Neri costruita sul lato sinistro della Chiesa di San Bartolomeo di Musiano. Alla cerimonia di inaugurazione della scuola presenziarono i figli Laura e Giorgio, mentre la moglie di Vincenzo, la Contessa Giulia Alessandretti, era già morta nel 1975. Anche il primo campo sportivo di Pianoro Nuovo fu costruito sul terreno della famiglia Neri. Nella foto allegata è presente Giorgio Neri che, dalla morte del padre, curava i rapporti con l’Amministrazione pianorese.
Io conobbi Giorgio Neri nel 1966 quando fui acquistato, come calciatore, dal Bologna F.C. tramite la
segnalazione di Bruno Scandellari e lui era Consigliere del Football Club Bologna e responsabile del settore giovanile. Nell’apprendere che io ero di Pianoro, mi disse, tra il serio ed il faceto, che era ancora il proprietario del nostro Municipio perché l’Amministrazione comunale non avevano mai pagato il terreno su cui sorgeva.
Lo rividi nel luglio del 1968 dal Notaio Guido Bertagni quando con mio padre acquistammo il terreno di Via Dello Sport sul quale costruimmo la nostra abitazione. In quell’occasione, mi chiese come mi trovavo nel Viareggio Calcio sotto la guida del Mister Riccomini, dove mi aveva mandato per “farmi le ossa” e ricordando il padre Vincenzo mi disse che suo padre era uso ripetere amabilmente: “L’unico che non riuscirò a guarire dalla sua mania è mio figlio”. La sua mania era il gioco del tennis.

Romano Colombazzi