In una giornata autunnale (fra poco invernale) serena e soleggiata, mi è capitata una delle tante occasioni di recarmi alla Coop di Pianoro. Al fine di fare la spesa. Ci sono arrivata servendomi della carrozzella, in quanto ho le gambe che mi reggono male. Tragicommedia dovuta ai miei 93 anni e alla mia schiena storta e mal collocata. Attraversare Pianoro porta ad una passeggiata ricca di verde, largamente diffuso.
È piacevole oltre misura. Questo è un borgo ameno. Peraltro gode della presenza di prodotti di consumo d’ogni genere, di negozi d’abbigliamento, ricoveri per anziani, medici e infermieri, mercati, sindaci capaci ed altro. Io percorro il borgo con piacere. Anche se soffro dopo una certa camminata.
Ora, vicino al Natale, nel paese c’è un’illuminazione festosa. Non come era prima del coronavirus, ma ancora abbastanza attraente. Io, da scrittrice e articolista, elogiata da case editrici e privati, vivo e lavoro a Pianoro senza desiderare di andare altrove. Soprattutto in questa stagione. D’estate lo faccio con l’aiuto di una di una delle mie figlie. Vado a trovare gli amici che abitano altrove.
Poi torno serena nel mio borgo.
Ovviamente temo che la prossima estate non sia possibile farlo. A meno che, per il Covid-19, si trovi la soluzione totale. Anche se avvenisse, ci vorrà parecchio per liberarsene. Comunque la speranza umana sopravvive spesso a qualsiasi durezza del vivere. Vedremo!
Luigia Bimbi