Salviamo la Chiesa di San Bartolomeo, una parte della nostra storia. Questo lo slogan scelto da don Orfeo Facchini, rettore dell’antica Abbazia benedettina di Musiano, per la campagna di raccolta fondi per i restauri. La chiesa era chiusa da diversi anni, in quanto all’interno vi erano crepe e distacchi di murature. Il complesso di Musiano è stato fondato nel 981 dai conti Adalberto e Bertilla. Nel 1300 è stato monastero e ospitale per i pellegrini in viaggio verso Roma. L’abbazia è stata poi semidistrutta dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, compreso il campanile, ed oggi è presente una bella cella campanaria a terra, con le campane restaurate grazie alla famiglia Monti. Oltre al rifacimento ed alla coibentazione del tetto, vi è stato l’intervento su un pilastro attraverso l’iniezione di resine particolari con supporti metallici. “Diciamo grazie a tutti i parrocchiani coordinati dal Sig. Tattini – ha detto don Orfeo – grazie anche a Simonetta Saliera per il suo impegno, e grazie soprattutto ai benefattori, Marchesini della Marchesini Group, Gruppioni della Sira Industrie, Vacchi del Gruppo IMA, Luca Cordero di Montezemolo, Gamberini della MG2 S.r.l., Sazzini della Edilpianoro, Giordana Saglietti Di Paolo, Venturino dell’Athena’s e Bonaveri della Tiles”. “Perché abbiamo finanziato i lavori di restauro? – ha detto Maurizio Marchesini – perché la chiesa ha un valore. Qui mi sono sposato, qui abbiamo celebrato i funerali dei miei cari. La chiesa siamo noi, è la nostra vita di tutti i giorni, quel senso vero di comunità”.
“Ho partecipato alla raccolta fondi perché questa è la mia parrocchia e la mia chiesa – ha aggiunto Luca Cordero di Montezemolo – qui la mia famiglia ha la propria cappella sepolcrale e qui ho dei ricordi meravigliosi, anche con il defunto parroco don Giorgio Paganelli, che tanto ha rappresentato per me.
Sono sempre rimasto colpito dalla bellezza di questa chiesa, dalle sue forme essenziali e povere. Quanti ricordi nel cuore e nell’animo”. “Il percorso non si è concluso – dice Roberto Landuzzi – mancano ancora alcune opere all’interno dell’edificio sacro. Per contribuire al restauro, si può versare sull’iban della Parrocchia di San Bartolomeo G0707237000000000409024”.

Gianluigi Pagani