
Agostino e palloni, come noci di cocco
Agostino Sensati faceva parte di quel gruppo di “uomini veri“ ancora legati al calcio e allo sport pianorese e che in un periodo molto particolare della società, era stato particolarmente vicino alla Pianorese Calcio. Non dovette essere facile “accompagnare“ il passaggio della società da una gestione tutto sommato dopolavoristica e amicale della medesima, ad altra impostazione; più aziendalistica e più, se vogliamo, trasparente e in linea con le più attuali e stringenti norme di diritto civile e societario. Agostino Sensati, uomo buono e mite, non aveva paura di queste nuove norme che avrebbero implicato anche doveri e responsabilità più elevati per lui e per tanti. Era sempre stato un uomo di buon senso e di equilibrio e anche in questa situazione così volle dimostrarsi e “dare la sua mano“. Agostino, prima di approdare a Pianoro e accreditarsi così bene nella sua comunità e quindi anche nella “pancia“ della medesima, aveva fatto, come si dice, dell’Africa. Ma di quella vera. Avanti e indietro tra Kenia, Somalia, Tanzania, Zambia, Uganda e altro ancora, guidando come un moderno avventuriero i camion della ditta Gadignani. Solo e senza paura, in mezzo a fiumi, laghi e foreste. Fra popolazioni che a fatica sapevano dell’uomo bianco. E che nemmeno Agostino, “Buana bianco“, sapeva di loro. Pericoli tanti e sempre all’ordine del giorno. Altro che “pulmino“ della Pianorese Calcio. Figuriamoci se Agostino, uomo mite e buono; ma esperto come pochi della vita, poteva negli ultimi, spaventarsi da norme di burocrazia improvvisamente cambiate. Da un ispettore della Federazione o di un uomo in giacchetta nera e di una riga di confine di area, oltrepassata o, magari di pochi centimetri. Proprio lui, che aveva avuto per 20 e passa anni, fiumi, laghi e montagne come riferimento normativo o giuridico. Lui; Agostino Sensati che aveva girato mezz’Africa e dovuto calcolare e valutare ad occhio, pericoli, insidie, imboscate. E in ballo non c’era una sospensione dalla Federazione Gioco Calcio per errore di valutazione o comportamento; dentro e fuori dal campo. Ma la vita o la morte. Agostino, grande amico di tutti e pieno di amore per uno sport che per oltre 20 anni, aveva appena intravisto in televisione a migliaia di kilometri da Pianoro era sempre operativo; sempre “sul pezzo“ o, se vogliamo, sul sedile “del suo camion“. In silenzio; sempre disponibile. E attento. Attento eccome!! Con Agostino Sensati se ne va uno degli ultimi, se non l’ultimo, grande moschettiere della Pianorese Calcio.
Roberto Vitali