È indubbiamente vero che in natura, nei boschi e nelle foreste, anche gli alberi morti fanno parte della catena ecologica ospitando a loro volta esseri viventi come muschi, larve, insetti, aracnidi, volatili e piccoli mammiferi.
Ma se gli alberi secchi fanno parte di un giardino o parco pubblico, o di un filare lungo una strada pubblica – anche se solo inghiaiata e polverosa come il tratto finale di via del Gualando a Pianoro Nuova – non sono un bel vedere e, invece, possibili occasioni di cadute di rami o di schianto improvviso della stessa pianta.
Tanto che molti dei frequentatori dell’adiacente Bocciofila Pianorese XXV Aprile rivolgono critiche alla gestione del verde pubblico che non ha ancora sostituito gli alberi morti. Perché se è vero che l’estate non è la stagione più adatta, per mettere a dimora nuovi alberi, è altrettanto vero che nulla
impedisce ai tecnici del verde pubblico di togliere almeno, come avviene in altri comuni, le piante morte sia per evitare ulteriori danni sia per eliminare lo sgradevole impatto visivo che si accompagna alla sensazione di trascuratezza dell’ambiente.
Giancarlo Fabbri