Mi è capitato di leggere sull’Idea del 1/10/2021 un articolo interessante (come ce ne sono tanti in quel giornale). Riporto il titolo: “Il cane è il miglior amico dell’uomo”. Vi si parla del parco del Ginepreto.
Vi sono due aree per la libertà dei cani. Ovvero il fatto che possano correre o camminare, privi del guinzaglio. Io ho posseduto cani di ogni razza, tutti buonissimi e affettuosi. Questo mi induce a considerare ottimo il concetto della loro libertà. Però leggo che tale libertà non è totale, in quanto viene trattenuta dalla presenza di ragazzi che, su detto parco, giocano. Il fatto è ineluttabile: o ci stanno i ragazzi a divertirsi, oppure i cani a godere della loro libertà. La conclusione, a mio parere, sarebbe questa: di giorno nel parco stanno solo i ragazzi, mentre, di sera, potrebbero esserci i soli cani a godere della propria libertà. Io, anni fa, quando l’età giovanile mi permetteva di uscire ogni sera e raggiungere, col cane, un luogo poco lontano da casa mia, che gli regalava, insieme ad altri cani, il massimo della libertà, ricordo il rapporto che legò il mio animalino ad una femmina di cui lui si era innamorato. Come la vedeva, correva da lei che, accorgendosi della sua presenza, si sdraiava per terra a pancia in su, stringendolo a sé, per farsi leccare. Essendo sera avanzata, i ragazzi che vi giocavano di giorno non c’erano più. Concludo: ritengo che sia giusto offrire ai cani il piacere di essere totalmente liberi almeno di sera, senza la presenza di ragazzi, impegnati nei giochi. Mi sembra più che logico.
Luigia Bimbi