La sostenibilità, ormai è noto, è una scelta obbligata da parte di tutti, se non vogliamo lasciare ai nostri figli un pianeta degradato ancor più di quanto lo sia oggi. A partire dai forum tra i grandi del mondo (clima, qualità dell’aria, inquinamento acustico) fino alle nostre più modeste (ma non meno importanti) scelte domestiche – raccolta differenziata dei rifiuti – tutto dovrebbe contribuire a far sì che l’ambiente resti vivibile, possibilmente migliorandolo, data l’incuria e la trascuratezza finora avute.
Se è vero che ognuno di noi produce circa kg. 489 di rifiuti all’anno, la raccolta differenziata va attuata con la consapevolezza che è in gioco un futuro ormai non più così lontano come la parola farebbe supporre. Eppure accade che, per fortuna raramente, non si venga messi nelle condizioni di poter contribuire come si vorrebbe: se non ho i cassonetti in strada per la raccolta differenziata, ecco che tutto si sgonfia e ripiombiamo indietro di 50 anni, forse più. Certo, ad 1/2 km i cassonetti ci sono, ma non tutti hanno la possibilità di prendere l’auto per smaltirli correttamente, le mamme con bimbi piccoli, gli anziani sono in difficoltà e li vedi a volte che arrancano a piedi con questi fardelli, forse non pesanti ma ingombranti, che presumibilmente non finiranno nella differenziata.
Il regolamento comunale di Pianoro sui rifiuti prevede una distanza, tra abitazione e il cassonetto più vicino, di mt. 500, superati i quali si ha diritto ad una riduzione della tassa. Oltre alla considerazione che il riferimento è al cassonetto della indifferenziata e non, invece, ai contenitori per le varie tipologie di rifiuto, va rilevato che, tra andata e ritorno, comunque si tratta di km. 1, tragitto considerevole per tante differenti categorie di persone. E’ vero che sarà sempre il Comune a indicare una distanza minima oltre la quale la riduzione della tassa può essere applicata, però un valido precedente è stato fornito dalla Commissione Tributaria Regionale di Perugia che, con la sentenza n. 235 del 2014, ha stabilito in 300 metri la distanza oltre la quale si ha diritto ad un taglio della tariffa. E comunque l’aspetto puramente economico non risolve il problema di fondo della sostenibilità. Abbiamo incontrato un gruppo di residenti del nuovo insediamento di via del Ginepreto, che oggi conta circa trenta nuclei familiari con una previsione finale di oltre settanta. Le osservazioni ricevute vertono tutte sul fatto che la prima area utile per la differenziata si trova al palazzetto dello sport su Via Nazionale, mentre nell’area di via del Ginepreto, Via del Lavoro, Via dell’Artigiano non ne è presente neanche una, al contrario di altre zone ben servite. E’ pur vero che si tratta di una zona industriale, così come altre nella stessa situazione, ma – essendo presenti già molte abitazioni occorrerebbe una riflessione sul fatto che nei cassonetti si rinviene di tutto e perciò sarebbe opportuno dotare di differenziata anche quest’area.
Al completamento di tutto il nuovo progetto edilizio, certamente sarà prevista la differenziazione ma la richiesta dei residenti è quella di anticipare il più possibile, in modo da rimettere a posto la propria coscienza verso l’ambiente. Anche perché è davvero un controsenso che per aiutare l’ambiente con la raccolta differenziata, si sia costretti a prendere l’auto, che dell’ambiente proprio amica non è.
Come recita uno spot di questi giorni, “un mondo più sostenibile inizia da casa tua”. I cittadini vogliono fare la loro parte, ci auguriamo che il Comune continui a fare la sua, con tempi ragionevoli.
Giovanni de Angelis