Gentile Direttore, gentile Redazione, inviamo questo nostro contributo, con cortese richiesta di pubblicazione nel prossimo numero del vostro giornale. Abbiamo letto sul numero de L’Idea di Gennaio-Febbraio 2022, l’articolo a firma di Romano Colombazzi “….anche a Pianoro la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. ”Stupiti ed anche incuriositi dalla notizia di cui non avevamo alcuna conoscenza, abbiamo svolto una ricerca presso l’Archivio di Stato di Bologna, depositario degli atti comunali. Purtroppo il periodo interessato non è tra quelli presenti, ed i primi depositi post bellici datano l’anno 1946. Pur nella consapevolezza che non si parla di atti ufficiali ma di documenti storici, abbiamo cercato presso l’emeroteca dell’Istituto Parri, traccia della copia de L’Assalto, giornale menzionato nell’articolo, ma anche in questo caso il deposito ha un salto temporale dal 1922 al 1932. Non abbiamo nota di altri depositi di questo settimanale presso enti consultabili. Nel corso di questi anni abbiamo collaborato con continuità con storiche dell’Università di Bologna, con associazioni che hanno come scopo la trasmissione della memoria, Piantiamo la Memoria, l’istituto Parri, l’Istituto Gramsci, lo stesso Archivio di Stato di Bologna, svolgendo ricerche ed abituandoci, a pubblicare, comunicare o trasferire dati e fatti acclarati e supportati da una documentazione idonea e certa. La nostra ignoranza sul fatto citato ci spinge quindi a chiedere le fonti dalle quali è stata attinta la notizia riportata come veritiera. Non perché ci stupiamo che la municipalità abbia voluto omaggiare Benito Mussolini della cittadinanza onoraria, fatto ben diffuso in ogni regime totalitario che si rispetti, ma perché gli atti ufficiali, se documentati, possono essere trattazione di cancellazione successiva. Pianoro, Comune medaglia d’oro al Valore Civile, non vuole cancellare la memoria del passato ma solo darle una dignità con percorsi trasparenti che non possano insinuare ombre. Il ventennio che precedette la Seconda guerra mondiale e la guerra di Liberazione, non vide il nostro territorio supino alle volontà del regime, non fu solo il periodo dopo l’8 settembre 43 a registrare episodi di contrarietà e lotta alle direttive romane o locali. Su questo periodo si stanno concentrando attualmente le ricerche che stiamo svolgendo ed è anche per questo che chiediamo di fornirci gentilmente le fonti storiche a supporto di quanto sostenuto nell’articolo citato in testa a questa lettera. Un cordiale
saluto.

Segreteria ANPI Pianoro

Risposta alla segreteria dell’ANPI, Sez. Franco Bonafede di Pianoro

Premesso che ho il massimo rispetto per questa Associazione di cui condivido tutte le iniziative sia a livello locale che nazionale; che ho raccolto molti documenti storici su Pianoro nel periodo tra le due guerre mondiali; che io, come autore dell’articolo “…anche a Pianoro la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini”, sono il pronipote di Domenico Bonafede, marito di Maria Colombazzi e padre di Franco, Ledovino, Cecilia, Ireneo, Adriana, Viviana. La Resistenza l’ho vissuta sin da bambino nei racconti dei miei cugini e parenti che facevano sempre tappa a casa mia.
La richiesta legittima della segretaria ANPI diventa pretestuosa quando afferma “La nostra ignoranza sul fatto citato ci spinge quindi a chiedere le fonti dalle quali è stata attinta la notizia riportata come veritiera. E’ quel veritiera che non doveva essere scritto. Un poeta come Franco Fortini ha scritto: Nulla è sicuro, ma tu scrivi. Scrivi sapendo che non cambierai il mondo, scrivi perché sei un uomo, scrivi per ribellarti, scrivi anche se nessuno ti leggerà”.
La Redazione ha già pubblicato questa notizia con L’Idea n. 3 dell’anno 2018 nell’articolo di Paolo Brighenti “I partigiani ed il Partito Fascista Pianorese” al quale sono allegati gli atti riportati da una ricerca storica di Davide Rocca, pianorese doc. Lo stesso Davide afferma che ha rintracciato alla Biblioteca Universitaria di Bologna la serie completa di un settimanale dell’epoca, intitolato “L’ASSALTO –Organo della federazione provinciale fascista”. Questo periodico, scrive Rocca, avvalendosi dell’opera di numerosi collaboratori sparsi in tutti i centri rurali della provincia di Bologna –e perciò anche a Pianoro – informava i lettori sui principali avvenimenti accaduti nei vari comuni nel corso della settimana, fra cui il conferimento della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Non c’è digitalizzazione di questi numeri e Davide ha riportato quanto in essi contenuti. Inoltre ha fatto ricerche anche all’Archivio di Stato di Bologna, Fondo Prefettura, Serie “Affari speciali dei Comuni, inventario n. 1350 -Titolo 7- “Fascisti”, 1921”.
Per completezza ed esempio allego una notizia su Pianoro che è stato digitalizzato dall’Istituto Parri di Bologna e che va poi “incrociata” con altre fonti storiche. Che scrivere ancora!!
Lascio alla segreteria ANPI le eventuali conclusioni. Con simpatia.

Romano Colombazzi