Classe 5^C della Scuola primaria “Diana Sabbi”

E’ Carnevale! I ragazzi della classe 5^ C della Scuola primaria “Diana Sabbi” con le loro insegnati hanno inviato un testo, proprio ora in occasione del compleanno della nostra Maschera. Il lavoro è importante, hanno realizzato un testo collettivo come sintesi finale di un percorso che ha visto l’elaborazione di una comprensione scritta con domande sulla vita del Rosso, la stesura della mia biografia, il testo collettivo e la realizzazione della maschera con un disegno su cartoncino.
Nella fotografia si vedono i ragazzi che insieme alle insegnanti mostrano i ritratti del Rosso realizzati da ognuno di loro. Con soddisfazione ho compreso che questo lavoro è stato utile per la didattica scolastica, il testo allegato lo racconta. Credo che il segreto dell’insegnamento sia “sperimentare sempre” affrontando nuovi temi e storie per arricchire il bagaglio pedagogico di stratagemmi utili che sanno cogliere l’occasione di parlare contemporaneamente di una infinità di aspetti della vita.

I bambini che hanno l’opportunità di fare questi percorsi così ben strutturati potenzieranno la loro capacità nella comprensione dello studio per ogni materia o tema. La Maschera è nata soprattutto per i ragazzi che in questo modo possono avere idealmente un “Nonno comune”. Il mondo Culturale-Storico e Letterario valorizzano il ruolo della Maschera allegorica che è sintesi espressiva del binomio “Tradizioni” e “Tipicità” delle comunità locali e dei territori.
Riconoscente per questo prezioso omaggio, con affetto e stima, il “Rosso” ed io ringraziamo per il regalo di compleanno!

Testo collettivo dei ragazzi. La storia del “Rosso”

Tutto è iniziato un bel giorno di febbraio, quando la nostra insegnante di Italiano, Rosaria Romita, in occasione dell’arrivo del Carnevale, ha proposto a noi ragazzi della classe 5^C della Scuola primaria “Diana Sabbi” di conoscere meglio la maschera del Rosso del nostro bel paesello, Pianoro. Attraverso letture e brani ascoltati dai materiali che ci ha fornito Gianna Solmi, la “mamma” del Rosso, abbiamo fatto tante scoperte su questa maschera: la sua data di nascita, le sue caratteristiche e la sua storia.
Grazie a questa esperienza abbiamo imparato tanti aspetti della vita del passato a noi sconosciuti. Abbiamo così approfondito la conoscenza del Rosso e della sua vita.
Egli aveva una famiglia molto numerosa; lavorava in campagna. Era giocoso, sicuro di sé, con carattere franco, onesto e audace. Era portato alla canzonatura. Era un uomo di buona statura, con passo deciso.
Il Rosso aveva un grande amore per sua moglie Gigia e per suo figlio Stiflein. Stanco delle fatiche del lavoro della terra, accettò di lavorare per due famiglie che si occupavano della produzione di tessuti, vendendone da ambulante per paesi e città. A causa di un incidente conobbe un cantastorie che gli insegnò tutto il suo repertorio di zirudele, storie, canzoni vecchie e nuove.
Questo gli permise di essere accolto e ascoltato ovunque andasse col suo carretto, con grande simpatia e piacere. La conoscenza di questa storia è stata molto interessante, piacevole e appassionante.

L’idea di avere una maschera del nostro paese ci rende orgogliosi e importanti. Abbiamo capito il valore del passato, con le sue tradizioni antiche legate al Ferragosto, al Natale e al Capodanno.
Abbiamo inoltre intervistato la creatrice del Rosso, Gianna Solmi, che ci ha raccontato gentilmente la sua vita, e grazie alle informazioni ricavate dall’intervista abbiamo potuto scrivere la sua biografia.
La maschera del Rosso è stata creata nel 1992; nel corso del tempo ha vinto dei premi e in suo nome è stata creata una torta lunghissima da guinnes dei primati.
E’ stato anche realizzato un burattino col suo nome da Angiolino Fabbri, poi anche da Ivo Santucci e da Emanuela Fabbri. Il Burattinaio che lo mise in “Baracca” con delle rappresentazioni fatte anche sul nostro territorio fu Vittorio Zanella con Rita Pasqualini del Teatrino dell’ES. L’attore che lo ha rappresentato sul palcoscenico con il costume è stato Luciano Manini.
Il Rosso proprio in questi giorni compie 30 anni.
Questa maschera rende Pianoro più allegra insieme alla sua storia che è diventata famosa in questo paese. Ancora oggi la gente festeggia il Carnevale con sfilate di carri, indossando costumi e lanciando coriandoli e stelle filanti durante il periodo che precede la Quaresima. Ciò dimostra l’amore per le tradizioni dei Pianoresi.

Le insegnanti Rosaria Romita (area linguistico-espressiva) Silvia Tassoni (area matematico-scientifica) Grazia Mariapia
D’Avolio (ins. Di I.R.C.) e i ragazzi della classe 5^C della Scuola “Diana Sabbi” di Pianoro A.s. 2021-2022

Gianna Solmi