
Barbagianni con ratto nero nel becco. Foto di William Vivarelli
Mi collego all’articolo sugli erogatori di ratticida apparso sul numero 1 de L’Idea. Si potrebbe fare anche un altro discorso. I rapaci notturni, in particolare il barbagianni strettamente legato agli ambienti urbani, portano al nido in una notte fino a 10 ratti (come documentato da fotocamera di William Vivarelli). Se un rapace come questo viene ucciso perché mangia un topo che ha a sua volta mangiato un’esca avvelenata, il proliferare dei ratti è assicurato. Perché le aziende che si occupano di derattizzare invece di proporre veleni non si mettono ad allevare questi predatori e ad immetterli in natura, magari studiando il collocamento di cassette esterne o cercando soluzioni nella nostra edilizia che ne favoriscano lo stanziamento? Provate a fare due conti: 10 ratti al giorno per 30 giorni fanno 300 ratti al mese. Una bella cifra, altro che ratticida.
Stefano Galli