
La famiglia Bassi davanti ad uno degli stabilimenti
A Pianoro, dopo decenni di chiusure, vendite e trasferimenti di aziende produttive, che vengano inaugurati nuovi stabilimenti è una notizia confortante. Soprattutto conoscendo la strana storia della Tec.Mo, di Rastignano, fondata trent’anni anni fa da Giorgio Bassi che nel 1999 l’aveva ceduta all’americana Thermadyne, a condizione di restare a dirigerla. Anche da dipendente fece crescere l’azienda per ritrovarla sul mercato per la decisione dei dirigenti del colosso Usa di alienare le attività italiane per investire in Cina. Una novità che Bassi, uno dei tanti imprenditori di successo usciti dalle Aldini Valeriani – una vita nel settore della saldatura e del taglio dei metalli con l’idea di migliorare le torce e a produrle a costi più bassi –, non gradì per nulla. Decide quindi di riprendersela alleandosi col fondo francese Private Equity Siparex; ma con Giorgio Bassi sempre in sala comandi. Anche i francesi capirono che Bassi e la Tec.Mo sono una cosa unica. Poi la crisi iniziata nel 2008 che si fa sentire con perdite consistenti di fatturato ma l’azienda, grazie al fatto di non avere debiti e interessi passivi, si salva con un breve periodo di cassa integrazione senza licenziamenti, ma è il socio francese ad andare in crisi. In questo clima nacque in Giorgio Bassi l’idea della sfida e chiese ai figli Federica e Filippo, oggi rispettivamente 27 e 25 anni, se se la sentivano di salire anche loro sul ponte di comando del vascello Tec.Mo per una nuova avventura imprenditoriale. Avuto il parere favorevole dei due figli decise infine di ricomprare anche la quota del socio francese. Quella, ancora vincente, fu forse la sfida più difficile per Bassi, un imprenditore che si era fatto da sé mettendo in campo conoscenze, idee, sacrifici e capitali. Quella di fare dei suoi figli due imprenditori tramandando loro le conoscenze acquisite, le esperienze, e la passione per il proprio lavoro e, soprattutto, l’amore per l’azienda di famiglia. Azienda cresciuta nel 2016 col nuovo stabilimento, in Rio Fabbiani, per la produzione di migliaia di pezzi al giorno, da spedire in tutto il mondo, e con l’acquisizione della Auto.Tec, di via Bellini, azienda nata per la produzione di pantografi. Infine un altro nuovissimo stabilimento nel 2017, in via Bellini con la Tec.Mo Group che investe in tecnologia, e nelle nuove generazioni, per scommettere sul futuro.
Giancarlo Fabbri