La famiglia Andrini a San Francisco

Sembra il titolo di un film, ma è cronaca vera. Lo scrittore Stefano Andrini ha capitanato una singolare compagnia dell’anello che ha portato nella città americana i sapori e le eccellenze del territorio regionale. Con lui la moglie Cristina (per l’occasione executive manager) e la figlia Agnese (che ha già iniziato il montaggio di un video sulla spedizione). Squadra completata da Bianca e Anna, cuoche di Vidiciatico; Angela, fotografa d’eccezione, Andrea, attore e scrittore (ribattezzato nella circostanza Marco Polo) e Alessandro un legionario romano accompagnato dalla moglie Francesca nei panni di una matrona. Punto di partenza dell’evento, organizzato da Bologna Connect e dall’Istituto italiano di cultura, il libro curato da Stefano Andrini  I segreti della cucina dell’Emilia Romagna (Giubilei Regnani editore). Nella splendida location dell’Istituto, che si trova in una delle strade più importanti di San Francisco, si è svolta una conferenza spettacolare, nella quale si è parlato a un pubblico, in prevalenza di americani, di tanti bolognesi. Riaccendendo anche nel nuovo mondo le ataviche discussioni sull’esistenza o meno degli spaghetti alla bolognese. E ancora sulla ortodossia o meno del tortellino alla panna o pasticciato. Non sono mancati riferimenti alle nostre tradizioni e alle nostre leggende, come quelle relative al rapporto della basilica di San Petronio con la cucina. Ha suscitato l’entusiasmo del pubblico il racconto della finestrella nella sala  della musica dalla quale la perpetua capiva quando era il momento di buttare giù la pasta per chi celebrava la Messa. Ma anche la crescentina fritta nello strutto e inzuppata nel caffellatte a colazione che, nel libro, viene descritta dal regista Pupi Avati. I brevi inserti parlati sono stati intervallati da simpatici video realizzati da Federico Formigoni e sottotitolati da Enrica Nicoli Aldini. Tra questi l’esilarante versione tra la via Emilia e il West di un celebre canto natalizio hawaiano, proposto dall’ensemble Tagliatella Band. E il travolgente contributo del comico Paolo Cevoli che ha spiegato agli americani perché per noi emiliano romagnoli il maiale è quasi una liturgia. Dalle parole ai piatti. Il folto pubblico presente ha assaggiato le tigelle preparate “live” dalle cuoche Bianca e Anna, con tanto di farcitura doc. E ha gustato golosissimi zuccherini montanari. Innaffiati dai vini dall’azienda Tre Monti di Imola. “Come back”, la compagnia è tornata. Ma, conferma “Gandalf” Andrini, non ha nessun intenzione di fermarsi. Pronta a ripartire verso nuove rotte per far conoscere al mondo la bellezza della nostra terra e delle nostre tavole.

Gianluigi Pagani