Alessia Barberini, nipote di Arnaldo Naldi

Alessia Barberini è partita in gennaio per l’Argentina con tanti progetti, precisi obiettivi e naturalmente con il nonno Arnaldo Naldi nel cuore. Nell’ambito di un progetto dell’Università di Bologna, che da quest’anno la vede frequentare un corso di inglese “Business and Economics”, resterà in un campus di Buenos Aires dove per 8 mesi seguirà le lezioni e sosterrà gli esami previsti. “Quando tornerò, in settembre, spero di avere migliorato le lingue che già ho studiato al liceo, di avere conosciuto persone, culture nuove e visitato i luoghi più suggestivi di questo grande Paese. Si tratta della mia prima esperienza sola e lontano da casa: tutto ciò mi eccita anche se resta un po’ di paura!” Mentre sorride mostra, oltre ad una foto del nonno Arnaldo, la prima pagina della “tesina” con titolo “Mio nonno: la strada di una vita” con cui ha ottenuto nel 2018 la maturità presso il liceo linguistico “Laura Bassi” di Bologna. “Quando ho iniziato a pensare alla tesina” – continua la studentessa che risiede a Carteria – “ero confusa, con idee varie che non mi convincevano. I professori mi consigliavano di scegliere qualche cosa di originale e soprattutto personale. Quindi la decisione di parlare di mio nonno Arnaldo. “L’idea si è concretizzata in occasione della inaugurazione nelle Gole di Scascoli della targa posta, lo scorso anno, alla memoria di Arnaldo Naldi per 12 anni sindaco di Loiano e per 5 primo cittadino di Monghidoro.”. Si tratta di un indimenticabile personaggio, esempio di impegno a favore dei cittadini che, come Renato Tattini ha narrato nel libro “Arnaldo Naldi, un sindaco di razza”, fra le varie realizzazioni ha avuto un fondamentale ruolo nella costruzione della Fondovalle Savena. “Partendo dalla Fondovalle – precisa Alessia – ho citato i moltissimi autori che ne hanno parlato nei loro viaggi: da Goethe a Sthendal collegando così la filosofia alla lingua francese. Non ho dimenticato la Linea Gotica che con le sue tragedie. Tutto è entrato nella mia “tesina” “. Un ultimo struggente “Amarcord” del nonno Arnaldo. “Avrei voluto ricordare le sue battaglie contro le sportine di plastica o il suo impegno per la squadra di hockey su prato. Assieme ai miei fratelli lo ricordiamo come un omone sempre buono e sorridente anche quando lottava contro le gravi malattie che hanno caratterizzato la parte terminale della sua vita.”

Paolo Brighenti