Abbiamo incontrato la pianorese Chiara Pavanati che spesso pubblica gratuitamente, sui social del territorio, meravigliose foto di Pianoro.

Chiara Pavanati
Ti vuoi presentare ai lettori?
“Mi chiamo Chiara Pavanati, ho 25 anni e vivo a Pianoro da quando sono nata. Mi trovate su Facebook alla pagina “Chiara Pavanati Photographer” e su Instagram “chiara.pavanati” e potete scrivermi all’email chiara.pavanati@gmail.com”.
Cosa significa la fotografia per te?
“Sono appassionata di fotografia dall’età di tre anni, quando ancora si scattava in analogico. A sedici anni ho comprato la mia prima reflex digitale e da quel momento non me ne sono separata neanche per un istante. A 18 anni il nonno mi ha regalato una vecchia Kodak a soffietto degli anni ’30 e da quel momento ho iniziato a sperimentare l’utilizzo di macchine d’epoca, anche di un secolo fa”.
Spesso fai foto solo per donarle agli altri. Il tuo è un volontariato fotografico?
“Il mio genere preferito è il paesaggio, per questo amo fotografare il nostro territorio con l’intento di mostrare alle persone scorci e luoghi che si vedono tutti i giorni e a cui ormai non si fa più caso. Ciò che mi guida in questo progetto di volontariato è il grande amore per la fotografia unito a quello per il mio paese e i territori che lo circondano”.
Consigli ai giovani che si vogliono avvicinare alla fotografia?
“A chi vuole avvicinarsi alla fotografia consiglio innanzitutto un buon corso base che insegni ad utilizzare la fotocamera in manuale per capirne esposizione, inquadratura e composizione della scena. Inoltre, specialmente per la fotografia digitale, è necessario imparare a fare un buon uso della post-produzione per elaborare al meglio il file “Raw” ovvero il negativo fotografico moderno, indispensabile per questo tipo di fotografia. Come lettura consiglio “L’occhio del fotografo” di Michael Freeman e come corsi consiglio quelli offerti dal Fotoclub Pontevecchio di Rastignano”.
Pianoro è un luogo adatto per le fotografie? È un bel territorio?
“Pianoro è un luogo meraviglioso e perfetto per fare fotografie. E’ un territorio che offre una grande varietà di scorci naturali, urbani ed è ricco di eventi interessanti a cui partecipare”.
Cosa ne pensi delle Polaroid?
“Amo le Polaroid e la fotografia istantanea. Penso che il bello delle Polaroid sia l’imprevedibilità, il mistero che si cela dietro lo scatto, l’emozione di vedere la fotografia uscire dalla macchina e nasconderla subito in tasca al buio per aspettare che si autosviluppi. La Polaroid ferma il tempo, congela l’istante, puoi ottenere buoni risultati esattamente come puoi ottenerne di disastrosi, ma una cosa è certa, l’emozione di quel secondo rimarrà per sempre”.
Gianluigi Pagani