
Vito Paticchia
Abbiamo avuto l’onore di intervistare Vito Paticchia, importante autore di ricerche sui rapporti tra esercito alleato, partigiani e popolazione civile nella Seconda Guerra Mondiale. Colui che ha progettato diversi musei storici, ha scritto e curato guide di carattere storico-escursionistico. Memoria storica e responsabile del “Progetto Linea Gotica”, che l’Istituto Beni Culturali e la Regione Emilia-Romagna portano avanti da diversi anni per tutelare e valorizzare il territorio teatro degli eventi bellici. Inventore del cammino escursionistico “Via della Lana e della Seta” che collega Bologna a Prato. Coautore del volume “Combat Photo 1944-1945”.
Partiamo proprio da questo libro: ci puoi raccontare di cosa parla?
“Questa pubblicazione, oggi esaurita, si basa su una ricerca nata da un incontro avuto con un fotografo americano, Robert H. Schmidt, che aveva svolto il suo lavoro lungo gli Appennini durante la Seconda Guerra Mondiale, sia per documentare le operazioni militari lungo il fronte, sia per individuare le postazioni tedesche allestite in prima linea. Le foto venivano poi mostrate ai prigionieri di guerra catturati o ai civili o ai partigiani per individuare le postazioni tedesche oppure le abitazioni occupate dal nemico. Avendo in precedenza la Regione acquisito presso l’Imperial War Museum a Londra un fondo fotografico di 2mila immagini scattate sul fronte adriatico dai fotografi dell’VIII Armata Inglese, abbiamo completato la documentazione sul fronte di guerra nell’Appennino bolognese con l’acquisizione presso i National Archives a Washington di un fondo fotografico di 500 immagini e dei documenti sull’insediamento dei Governi militari alleati in questi territori, ora depositati presso l’Istituto Parri e l’Istituto Beni Culturali per la conservazione e la libera consultazione. La documentazione è servita per organizzare una mostra e un catalogo che hanno girato per due anni in tutti i comuni dell’Appennino, circa una settantina di allestimenti, nel corso dei quali si sono aggiunti altri documenti e materiali consegnati volontariamente dalle persone del luogo e dai collezionisti. E’ stata una delle più grandi operazioni di valorizzazione del patrimonio storico, grazie anche alla collaborazione di Adriano Simoncini, Luigi Arbizzani e Remigio Barbieri. Da questa iniziativa, ha poi preso avvio il progetto Linea Gotica finalizzato a tutelare e mettere in rete le tracce e la documentazione presente sul territorio”.
Ha valore ricordare la storia in questo momento, in cui molti negano anche la commemorazione del 25 Aprile?
“Parlo da storico che ha frequentato e studiato l’Appennino per decenni per valorizzare il patrimonio e la memoria di quella stagione storica. Oggi è ancora più fondamentale il 25 Aprile, alla luce di quello che sta succedendo, con la perdita di memoria di questo Paese, con modalità di azione politica che non fanno ben sperare. C’è una grande ignoranza di quel periodo, si inneggia a Mussolini o si usano i suoi slogan che sono la banalizzazione del male che quel regime dittatoriale ha instillato nel nostro Paese. Con il fascismo l’Italia è stata condotta alla guerra con gravissimi danni, lutti e crimini. Sembra quasi che tutto questo sia stato dimenticato e cancellato con una mano di vernice. La gente tende a dimenticare, ma noi insegniamo non solo a ricordare ma anche a studiare la storia”.
Del Progetto Linea Gotica, cosa ci racconti?
“Abbiamo creato un cammino escursionistico di oltre 350 km che inizia da Massa Carrara e termina a Ravenna, il trekking della Linea Gotica: l’anno prossimo, grazie al GAL e all’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese, partirà un progetto per allestire un Museo storico a Vergato e il percorso che dal Corno alle Scale raggiungerà Borgo Tossignano attraversando i luoghi più tragicamente coinvolti nel conflitto. Esso permetterà agli escursionisti, ai giovani e alle scuole di visitare i luoghi in cui si è combattuto nell’inverno del 1944-1945. Un’esperienza che certamente aiuterà a riflettere e conoscere una pagina importante della nostra storia”.
Gianluigi Pagani