Chiesa di Musiano

“Salviamo la Chiesa di San Bartolomeo di Musiano, una parte della nostra storia”. Questo lo slogan scelto da don Orfeo Facchini, rettore della vecchia Abbazia benedettina di Musiano, per la campagna di raccolta fondi per i restauri. La chiesa è chiusa da diversi mesi, in quanto all’interno vi sono crepe e distacchi di murature, che hanno spinto il parroco a non consentire più l’accesso, per garantire la sicurezza dei fedeli. Presto vi sarà un incontro con tutta la parrocchia nei locali dell’oratorio, per un momento di preghiera e di festa, con l’apertura del cantiere e l’inizio dei lavori di ristrutturazione della chiesa. Il complesso di Musiano ebbe il suo inizio nel 981, quanto i conti Adalberto e Bertilla sua moglie lo fondarono. E’ stato semidistrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale nel 1944, ed è stato poi in gran parte ricostruito nella forma originale. “E’ bello festeggiare l’inizio di questa raccolta fondi per effettuare i primi interventi di manutenzione della chiesa per poterla a breve riaprire al pubblico – racconta don Orfeo – la prima considerazione decisamente positiva è quella di aver recepito la decisione dell’autorità ecclesiastica che la Chiesa di San Bartolomeo meritava di essere tutelata, di conseguenza era cosa buona recuperarla. La cosa non era affatto scontata. Altro punto importante è il fatto che in questi mesi varie ditte specializzate hanno fatto studi accurati circa l’attuale staticità dell’edificio sacro. Oltre al consolidamento di un pilastro attraverso l’iniezione di resine particolari con supporti metallici si è provveduto ad esami delle fondamenta; con sondaggi molto profondi e carotaggi all’esterno dei muri perimetrali in vari punti. Ultimo elemento non trascurabile di carattere economico è quello di poter contare su un sostegno da parte della Diocesi. Ovviamente la Parrocchia è chiamata a fare la sua parte. Ben vengano pranzi finalizzati a questo e un grazie sincero ai bravi collaboratori che con lodevole impegno prestano abitualmente questo prezioso servizio”. Alcune aziende locali e molti cittadini pianoresi hanno già dato la propria adesione, fra cui Gamberini, Gruppioni, Marchesini Group, Martelli, Montezemolo e Vacchi, ma la somma totale di Euro 750mila, necessaria per i lavori, è ancora molto lontana. Nel 1300 Musiano è stato monastero e ospitale per pellegrini in viaggio verso Roma, ed il portico, con archi a tutto sesto in mattoni, ricorda questa funzione di accoglienza, con il pozzo in mezzo alla corte. Il rifacimento della Chiesa, nel 1950, ha eliminato i rimaneggiamenti in stile barocco posti in essere nel XVII secolo. La Chiesa è a tre navate e sul fronte è stato ripristinato il rosone circolare, in sostituzione della precedente apertura di forma rettangolare. Anche il campanile è stato distrutto dai bombardamenti ed oggi è presente una bella cella campanaria a terra. Tra le chiese romaniche del bolognese, quella di Musiano è la più grande, e supera i quaranta metri di lunghezza. Per contribuire al restauro, si può versare sull’IBAN: IT78G0707237000000000409024.

Gianluigi Pagani