
Isabella Conti
Sindaco di San Lazzaro
Sindaco Conti, come si sta in prima linea in tempo di Covid-19?
“Molto faticosamente – ci risponde la giovane amministratrice, con uno splendido sorriso – stiamo combattendo contro qualcosa di molto più grande di tutti noi e facciamo quello che possiamo, con l’unico obiettivo di proteggere i nostri cittadini, in particolar modo gli anziani ed i malati”.
Quali i suoi obiettivi?
“La priorità è oggi la sicurezza, tanto che dal 23 febbraio ho subito chiuso i centri anziani, le palestre, e poi i giardini, i parchi ed i luoghi pubblici, togliendo perfino i giochi per i bambini, per mettere in sicurezza la mia cittadinanza. Poi dopo abbiamo dedicato il nostro massimo impegno alla vita di tutti i giorni ed al lavoro, in quanto dopo l’emergenza sanitaria vi è l’emergenza economica e sociale. Ci siamo attivati per gli anziani che sono isolati e soli, con 500 volontari che hanno adottato altrettanti anziani e li chiamano una volta al giorno, nello stesso orario, per sentire come stanno e per fare loro compagnia. Sempre alla stessa ora perché gli anziani aspettano la telefonata e sanno che arriva ed attendono la felicità di quella giornata che si illumina.
In caso di problemi, si attiva poi il Comune con i vigili urbani, il pasto a domicilio, la spesa a casa, e tanti altri servizi, perché nessuno deve rimanere indietro”.
Parliamo dell’emergenza sanitaria; voi sapete chi è ammalato?
“I sindaci conoscono i dati pubblici, ossia le statistiche dell’Ausl sul numero dei contagiati e di quelli in quarantena, che tutti possono avere via internet consultando il sito specifico, anche se tali dati hanno un ritardo di 3/5 giorni rispetto alla situazione reale. Poi noi sindaci riceviamo via e-mail altri dati specifici e riservati, ma ad esempio non conosciamo i nomi e cognomi delle persone. Anche dei deceduti lo veniamo a sapere per altre strade, ad esempio me lo riferiscono i miei volontari che chiamano a casa e non trovano la persona”.
Come sarà il futuro sanitario?
“Nessuno può sapere quando finirà il contagio oppure quando le varie terapie e cure apriranno uno spiraglio di definitiva guarigione”.
Come sarà invece il futuro economico?
“Questo invece è mio compito. Non posso aspettare che finisca l’emergenza sanitaria, per intervenire, perché la mia gente ha il problema economico oggi. Abbiamo già sospeso alcune tasse per i commercianti come la tassa di pubblicità e la Cosap. Lavoriamo per sospendere la scadenza di luglio della Tari per i rifiuti e vorremmo intervenire su Imu ed addizionale Irpef. Faremo una variazione di bilancio per dare a tutte le famiglie che ne hanno bisogno, un contributo economico di 150/250 euro per i beni alimentari, sia con fondi comunali che con quelli stanziati dal Governo, per buoni spesa ed aiuto alimentare alle famiglie”.
Bellissima l’iniziativa del tampone in auto al San Camillo.
“Ringrazio l’Ausl che ha messo in campo l’iniziativa del ‘Drive through’, di cui non voglio prendermi il merito. Una persona che ha dei sintomi, dopo la valutazione del medico di base, invece di chiamare il 118 per andare a casa, sale in auto e va al San Camillo su appuntamento, ed effettua il tampone in massima sicurezza, senza uscire dall’autovettura ma direttamente dal finestrino per ritornare poi casa e ricevere la risposta in qualche giorno. Una bella idea”.
E dopo il Covid-19 come sarà la nostra vita?
“La crisi economica del 2008 ci aveva inaridito, ci aveva reso individualisti, ed anche nel lessico e nelle parole eravamo freddi, aggressivi ed insensibili a tutto. Abbiamo scoperto con il Covid-19 che siamo tutti umani vulnerabili, e che possiamo morire, ricchi o poveri, belli o brutti, borghesi o proletari. Siamo quindi tutti responsabili degli altri, ed i giovani possono proteggere gli anziani, stando a casa, ad esempio. Abbiamo affrontato un importante percorso di solidarietà. Un’occasione per essere qualcosa di meglio. Spero che questo virus ci renda migliori. Anche la terra intorno a noi ne ha avuto beneficio.
Abbiamo consumato meno; ci siamo fermati nei nostri ritmi vorticosi. Il cielo è terso, il fiume Savena più blu e pulito, e gli animali sono scesi a valle nelle nostre città e di notte camminano nelle strade. Il mondo ne ha avuto beneficio e la natura è diventata più sostenibile e le relazioni fra gli esseri viventi sono più umane.
Non perdiamo questa immensa risorsa che il virus ci ha permesso di scoprire”.
Un appello finale alle persone?
“Un primo pensiero alle persone defunte. Ricordiamo poi questo periodo e come ne siamo usciti insieme. Condivido le parole di Papa Francesco per fare la strada insieme come umanità nella reciprocità, nell’ascolto e contro ogni individualismo. Tiriamo fuori la parte migliore di ognuno di noi. Sentiamoci una comunità fiduciosa”.
Gianluigi Pagani
Umberto Mazzanti