Pianoro è terra di eccellenze enogastronomiche, spesso sottovalutate anche dai pianoresi stessi.
In pochi sanno che dalle nostre colline derivano tre prodotti a marchio. Il primo, forse il più famoso, è il Pignoletto Colli Bolognesi DOCG, che dalle argille e dalle sabbie plioceniche dei calanchi acquista caratteristiche uniche. Un vino mai banale, che si presta a molteplici abbinamenti e, perché no, a sostituire bollicine più blasonate negli aperitivi. Il secondo prodotto a marchio è il Marrone Biondo, tutelato dal Consorzio castanicoltori con sede proprio a Pianoro. Il Marrone biondo è protagonista, annualmente, delle tante sagre che ravvivano i fine settimana nelle Valli del Savena, del Reno, del Setta e dell’Idice. Caldarroste, frittelle, farine, moltissimi sono i possibili utilizzi in cucina del Marrone e della castagna, ricette tradizionali che raccontano la storia di quello che in Appennino era chiamato “l’albero del pane”. Ultimo, ma non per importanza, è il Carciofo Violetto di San Luca, varietà tipica dei colli bolognesi, attualmente presidio Slow Food. Di questo ortaggio, un tempo rinomato in tutta la regione, sono rimasti ormai soltanto sei produttori, uno dei quali orgogliosamente pianorese. In un momento di grande crisi come questo i produttori locali, custodi della nostra storia e dell’eccellenza di queste colline, hanno bisogno del sostegno di ognuno di noi. Sarebbe bello se, nel periodo natalizio ma non solo, orientassimo i nostri consumi il più vicino possibile a casa; ce ne saranno grati anche l’ambiente e la nostra salute.

Luca Vecchiettini