Claudio Bonetti

Ogni tanto mi capita in mano un libro sulla storia di Pianoro.
Sono opere stupende, solitamente nate dai diari dei pianoresi e dalle foto che si hanno negli album di casa, che raccontano storie di vita vera e di persone reali.
Oggi vogliamo riproporre il volume “Ricordi di Pianoro: del paese e dei suoi abitanti <premma dla guera>”, dell’insegnante Teresa Laffi, pubblicato postumo dal cugino Claudio Bonetti, personaggio molto conosciuto a Pianoro Vecchia. Quest’ultimo è nato nel 1946, fabbro della frazione insieme al padre Gaetano e ai fratelli Luigi e Andrea, successivamente ideatore e costruttore delle strutture esterne impermeabili degli ascensori. Bonetti è stato consigliere comunale della Democrazia Cristiana, e in seguito alla morte della cugina Laffi, avendo trovato in casa il suo diario, ha pubblicato un volume molto bello, integrandolo con i contributi suoi e di Marco Lazzarini.
Viene divisa Pianoro Vecchia fra quelli che abitavano a destra e quelli a sinistra della strada Nazionale della Futa, raccontando nel dettaglio la loro vita, la nostra vita di Pianoro, nella situazione di grave povertà del dopoguerra.
“Sono i ricordi di tante esistenze – ricordano la moglie Alessandra Cattani e la sorella Maria Teresa Bonetti – il nostro caro Claudio rimarrà sempre nei nostri cuori. Grande fu il suo impegno per i lavori all’interno della parrocchia e per l’acquisto della campana di Guzzano. La religione era molto importante per lui. Suo padre lo aveva obbligato a recitare le preghiere fin da piccolo e a farsi il segno della croce, e lui ha mantenuto questa tradizione, in cui credeva, fino alla fine dei suoi giorni”.
“Ho raccolto il diario di mia cugina per pubblicare questo volume – scrisse all’epoca Claudio nella prefazione del libro – come tutti i residenti di Pianoro anche lei fu costretta a sfollare dal paese in occasione del fronte bellico durante la Seconda guerra mondiale.
Al suo ritorno, come ex profuga, ha trovato che il paese era stato praticamente raso al suolo e che i vecchi abitanti erano pressoché tutti altrove. E’ iniziata la ricostruzione fisica del paese e la ricostruzione morale delle persone, con la volontà di conservare un’immagine storica delle abitazioni e degli abitanti nel periodo pre bellico, quasi a ricostruire l’effettivo ambiente fisico e sociale nel quale avevamo vissuto infanzia e fanciullezza e al quale lei, mia cugina Laffi, si sentiva legata da profonda nostalgia”.
Il libro può essere reperito presso le biblioteche comunali di Pianoro.

Gianluigi Pagani