Ad inizio luglio il campione di basket Renato Villalta ha incontrato i bambini dell’Estate Ragazzi di Rastignano.
Per chi scrive (classe 1966, virtussino dalla nascita) Renato Villalta, oltre che il capitano di sempre, il n.10, unico e irripetibile, è il simbolo della sportività. Di un basket che è sì agonismo, voglia di vincere (e Villalta ha vinto tanto), rivalità, ma di un basket che è anche riconoscere i meriti degli avversari e stringere la mano a fine partita ai vincitori. E Villalta è l’emblema di quella Virtus, anzi di quella Sinudyne (lo sponsor di allora): la Virtus dei Caglieris, Bonamico, Cosic, Brunamonti, una Virtus di grandi campioni non solo in campo, ma anche nella vita. Campioni che abbiamo sostenuto nelle sconfitte (ero a Strasburgo alla finale di Coppa Campioni persa col Maccabi di un punto) e nelle vittorie (ero a Milano per lo scudetto della Stella).
Ho conosciuto Renato anche sotto il profilo “politico”, quando nel 1999 eravamo candidati nella stessa lista per il Consiglio Comunale di Bologna: ricordo come nelle riunioni del gruppo ci ricordava sempre che fra di noi dovevamo essere franchi, come nello spogliatoio di una squadra, ma che fuori, “in campo”, bisogna essere uniti e remare tutti nella stessa direzione.
Grazie, Renato, per il tuo esempio di grande sportivo, sempre corretto in campo, e per quella Virtus che, oltre ad averci fatto sognare e vivere “un’infanzia felice”, ci ha insegnato ad essere tifosi appassionati e pronti a stringere la mano agli avversari: lo sport è questo”.
Marco Calandrino