
Tiberio Rabboni
Abbiamo avuto il piacere di intervistare Tiberio Rabboni, Presidente del GAL (Gruppo di Azione Locale) dell’Appennino Bolognese dall’aprile 2018, per informare i nostri concittadini sull’impatto socio-economico che questo Istituto ha sulla nostra Comunità.
Presidente vuole presentare il GAL ai nostri lettori?
Il GAL è una società consortile composta da soggetti pubblici (tra cui la Città Metropolitana, la Bonifica Renana e l’Unione dei Comuni Savena-Idice) e privati (tra cui BCC Felsinea, Confagricoltura Bologna, Coldiretti Bologna e Confartigianato Bologna) rappresentando 29 Comuni dell’Appennino Bolognese.
Il GAL gestisce fondi del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Emilia-Romagna per sostenere le “aree rurali svantaggiate” con progetti di “Turismo sostenibile” e di “Sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali agroalimentari, forestali, artigianali e manifatturieri”.
Può farci qualche esempio di Turismo sostenibile?
Il GAL sostiene con contributi a fondo perduto sia le piccole imprese, per la riqualificazione delle attività in essere e l’apertura di nuove piccole strutture
recettive e di ristoro lungo il percorso degli itinerari turistici che caratterizzano il nostro territorio, sia i progetti degli Enti Pubblici con una compartecipazione
alle spese ammissibili dei primi e del 100% per i secondi. Con questi finanziamenti si vuole sostenere un turismo slow e sostenibile offrendo storia, ambiente, benessere, tradizioni agroalimentari ed enogastronomiche dell’Appennino Bolognese.
Ha citato degli itinerari turistici, può indicarci quelli più significativi?
Quelli che attraversano direttamente il territorio di Pianoro sono la Linea Gotica, la Via Mater Dei, la Via degli Dei e la Flaminia Minor, ma vorrei anche ricordare la Piccola Cassia, l’Alta Via dei Parchi e la Via del Gesso che lo lambiscono.
Per quanto riguarda lo “Sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali agroalimentari, forestali, artigianali e manifatturieri” cosa ci può dire di più?
Il GAL intende orientare e sostenere le piccole imprese favorendone la “conversione” verso prodotti agricoli ed agroalimentari, espressione non solo della biodiversità e tipicità dell’Appennino, ma anche di naturalità attraverso l’adozione di tecniche di coltivazione biologiche.
Vorremmo favorire un percorso di qualità dove “meno è meglio”, con allevamenti allo stato semibrado e con la coltivazione di cereali con meno contenuto di glutine e frutti antichi come la Mela Rosa Romana, quest’ultimo progetto in collaborazione con l’Università di Bologna.
Vorrei anche ricordare che a fianco di questi progetti il GAL ha favorito due itinerari trasversali al nostro territorio: la Terra della Castagna e del Marrone – Progetto «Castagneti Aperti» e la «Via dei Colli» ovvero la via delle cantine e dei vigneti.
Presidente può parlarci dei fondi a disposizione del GAL e quanti di questi vengono destinati a promuovere lo sviluppo del Territorio e quanti invece a mantenere la struttura tecnico-amministrativa?
Le risorse pubbliche, nell’arco di sei anni, a disposizione dell’imprenditoria locale e degli Enti Pubblici, al netto delle spese di funzionamento, sono 8,2 milioni di Euro. A questi si aggiunge un recente stanziamento da parte della Regione Emilia-Romagna di circa 2,9 milioni di Euro di cui 550 mila Euro sono per le spese di funzionamento dell’apparato tecnico-amministrativo. Ci tengo a sottolineare che tutti i componenti del CdA del GAL svolgono il loro lavoro a
titolo gratuito.
Un’ultima domanda o piuttosto un ricordo su Remo Rocca primo Presidente del GAL che ha svolto per decenni la sua attività politica a Pianoro e che si è spento a 76 anni nella nativa Loiano agli inizi di quest’anno.
Lei ha toccato un punto che mi è particolarmente caro. L’ho sempre definito un “burbero simpatico”, quando mi incontrava per qualche motivo la prima cosa che faceva mi sgridava, poi dopo un po’ si scherzava e la tensione si trasformava in allegria, simpatia e condivisione. Remo è stato davvero un personaggio con cui ho avuto tante volte a che fare e se da un lato c’era quel tratto caratteriale che lo contraddistingueva, dall’altro era un appassionato del suo territorio che voleva vedere svilupparsi al meglio delle sue potenzialità.
Per chi fosse interessato ad approfondire gli aspetti turistico paesaggistici di cui abbiamo parlato forniamo il link deputato https://www.bolognappennino.it/itinerari/.
Umberto Mazzanti