Catterina Ferroni al centro

Ci sono persone che nella loro vita decidono di donare parte del loro tempo agli altri e questo atto diventa così normale da non poterne fare a meno poiché fa parte del proprio essere.
E’ il caso di Catterina Ferroni, nota nel territorio pianorese soprattutto perché impersonifica la Befana, il 6 gennaio.
Catterina (con la doppia “t”!) è nata a Montese, in provincia di Modena, il 30 aprile del 1937, ha quindi ora 84 anni, ma è residente a Rastignano da quando aveva 20 anni. Fra tutte le cose che si è portata dietro dalla montagna c’è sicuramente l’arte del saper fare le tigelle e quel carattere a volte un po’ brusco, che nasconde un cuore grande, proprio dei montanari.
Nella vita di Catterina, oltre alla famiglia e al lavoro, che l’ha impegnata prima come operaia alla Domus Nostra, poi come collaboratrice domestica, ci sono più di 40 anni di volontariato che non ha ancora smesso di fare.

Catterina Ferroni è la prima a sinistra

Perché lo fai, è una domanda a cui lei risponde con la semplicità di un “beh, perché mi piace” e a “quando smetti?” con un “finché posso vado avanti”.
Pochi anni dopo la fondazione dell’ANT, realtà non profit per l’assistenza sociosanitaria domiciliare gratuita ai pazienti oncologici, Catterina diviene volontaria e con uno stampo che si fa fare ad hoc da un fabbro di Montese, contribuisce alla raccolta fondi vendendo tigelle fumanti a eventi promossi dalla Associazione a Bologna, San Lazzaro di Savena e anche a Rastignano.
Il suo lavoro di volontaria consiste nel preparare la pasta per le tigelle la sera prima, metterla in sacchetti, andare in anticipo sul luogo dell’evento a predisporre l’occorrente per cuocere le tigelle (allestendo anche il banchetto) e farcirle. Si porta sempre dietro una riserva di farina, qualora l’impasto finisca, e una buona quantità di pesto fatto con pancetta, aglio e rosmarino profumatissimo.
Nel 1990 è socia fondatrice della proloco di Pianoro e si mette a disposizione per l’organizzazione delle feste o per dare una mano “dove c’è bisogno” (per esempio distribuire cibo e bibite alla
Galaverna).
Un ruolo che le è particolarmente caro è personificare la Befana. Il giorno dell’Epifania insieme ad un gruppo di volontari la Befana Catterina va nelle piazze del Comune di Pianoro e nelle case di riposo a fare sorridere i bimbi e fare festa con gli anziani con un po’ di musica che porta allegria. Anche questo è un evento un po’ impegnativo poiché due giorni prima, Catterina e altri volontari preparano 700 sacchetti con caramelle e zuccherini da distribuire. Ma il suo impegno non è ancora abbastanza. In seguito al ricovero della nipotina al reparto di Neurochirurgia Pediatrica del Bellaria, circa 13 anni fa, Catterina viene a conoscenza di “Bimbo Tu”, associazione nata per supportare le famiglie dei bambini sottoposti ad interventi chirurgici e offre la sua disponibilità alle iniziative. Anche in questo caso, insieme ad altri volontari partecipa all’organizzazione dei banchetti vendendo tigelle. Il ricavato andrà al fine di dotare l’ospedale di macchinari fondamentali per la diagnosi di alcune patologie. E ancora ci sono altre iniziative a cui ha partecipato per la Pubblica Assistenza di Pianoro.
E adesso cosa fa Catterina? Adesso che è in pensione si occupa dell’orto delle figlie ma il tagliere è sempre in tavola e la tavola è sempre pronta per la sua grande famiglia allargata e, bisogna dirlo, non si ferma ancora. Offre ancora il suo aiuto alle persone che hanno bisogno, per esempio andando in
farmacia a comprare medicine per chi non riesce ad andarvi.

Teresa Tagliaventi