Loris Minarini

Il collezionista ha una curiosità immensa per cose e particolari che a molti sembrano superflui e inutili, e la sua passione è alimentata dalla fantasia, da una precisa capacità di sognare, che lo muovono ad agire e ad intraprendere itinerari originali nel suo percorso di catalogazione individuale. Ho incontrato Loris Minarini nella sua casa “museo” di Via Giardino a Pianoro.
Loris è un pianorese “doc”, molto conosciuto nella comunità locale per la sua attività nella Proloco Pianoro, nel gruppo Pesca di Pianoro e nella ditta edile Minarini Franco S.n.c.
Nato a Casa del Gallo (Carteria) nel 1952, è il fratello gemello di Franco Minarini che ci ha lasciato nel 2019 nel disastroso incidente stradale delle Ganzole.
Oggi Loris è un pensionato e mi ricorda che ha iniziato a lavorare giovanissimo presso la Ditta CR Falco di Pianoro dove costruivano betoniere e montacarichi e già da allora aveva cominciato a “conservare” oggetti di tutti i tipi.
Nella visita alla sua casa si possono ammirare quadri, sculture e oggetti in ceramica, bambole e maschere in legno, radio, grammofoni, macchine da scrivere e da cucire, macchine fotografiche e cannocchiali, lampade a carburo, giornali d’epoca come “La domenica del Corriere” del 1931 e cartoline colorate, tutti oggetti restaurati e posizionati su mensole e mobili da lui creati o restaurati. Passato poi a lavorare alla GIBEN di Gino Benuzzi al Bivio di Pian di Macina, nel 1981 decise con il suo gemello Franco di “mettersi in proprio”, come si diceva allora, e iniziò una nuova attività edile che lo ha portato a frequentare tanti luoghi e a “conservare oggetti” di tutti i tipi.
Nella foto allegata a fianco si possono vedere alcuni oggetti della sua innumerevole collezione che sono posizionati nei vari piani della sua casa (questi sono nel vano scale).
Oltre a “conservare” gli oggetti, ha seguito due corsi per la “Conservazione e restauro di mobili antichi” attraverso i quali costruisce tutte le cornici per i suoi quadri e fotografie (Vedi nella foto la cornice per il padre Federico), restaura i mobili “recuperati” da amici o sui luoghi di lavoro.
Si potrebbe pensare che Loris sia un rigattiere o un antiquario, ma non è così. La parola esatta sarebbe: restauratore collezionista e solo la sua grande passione per il restauro, l’abilità artigianale e conoscitiva fanno sì che abbia raccolto più di duemila oggetti ben conservati ed esposti alla curiosità dei suoi amici visitatori.
Gli ho chiesto quanti mulinelli da pesca antichi possiede: circa 400 e più di 50 canna da pesca. Occorre che la comunità pianorese conosca le persone che dedicano il loro tempo a conservare e valorizzare il nostro passato.

Romano Colombazzi