I volontari di Casola Canina

“Parco Museale della Val di Zena”? Cos’è, dov’è e che nome pretenzioso! É la cosa che ho pensato io la prima volta che ne ho sentito parlare. Poi ho conosciuto Lamberto Monti e Giuseppe Rivalta che a Tazzola gestivano il Museo dei Botroidi, primo progetto dell’associazione Parco Museale della Val di Zena che avevano creato. Da quel momento ho cominciato a capire che dietro quel nome c’era un’idea di territorio e che quel piccolo museo ne era il cuore pulsante.
Una stallamuseo che custodiva sassi, terre, fossili e Botroidi di Luigi Fantini e quelli provenienti da ogni dove. Tante pietre e un solo scopo: raccontare a tutti la geologia e la storia con fantasia, originalità e metodo inclusivo, partendo dai polpastrelli delle dita e non da libri polverosi. Amore per il territorio, condivisione, ricerca, questi erano gli ingredienti di cui era composto quel piccolo spazio che ha attirato il nostro gruppo nascente al Botteghino di Zocca con progetti su sentieri, luoghi storici e laboratori creativi, unendoci a questa idea di Parco Museale diffuso su tutta la Val di Zena.
Era il 2013, il progetto stilato nello statuto dell’associazione sembrava molto ambizioso, ma oggi è veramente sorprendente vedere che tante persone si sono unite a noi per realizzare un sogno comune.
Credo che la parola magica sia “comunità” quel senso di appartenenza e identità che siamo riusciti a ritrovare e diffondere attraverso i nostri progetti e le attività svolte sul territorio. Con pochi soldi abbiamo fatto tanto grazie al “volontariato”, un’altra parola magica che il comune di Pianoro conosce bene, questa testata ne è un esempio.
C’è ancora tanto da raccontare su cosa è diventato oggi il Parco Museale della Val di Zena.
Per questo vi indico due siti internet: il sito della nostra associazione (www.parcomusealedellavaldizena.it) dove potrete trovare tante informazioni e approfondimenti riguardo i luoghi, la storia e gli aspetti naturali della vallata, i nostri progetti passati, presenti ed altri a cui stiamo lavorando e il sito (www.viadelfantini.it), qui troverete tutto ciò che serve per scoprire a piedi o in bici questo Parco aperto e diffuso, pulsante di storia, natura e arte attraverso l’articolata Via del Fantini.
Buon cammino a tutti! Da soli o insieme a noi. Ma “insieme” si va più lontano…

Massimo Paganini