Cara Redazione de L’Idea, che sollievo leggere il vostro fondo “Cosa possiamo scrivere?” sul numero di marzo/aprile.
Grazie per il vostro equilibrio e la vostra integrità.
E che tristezza, che sconforto dover prendere atto ancora una volta delle reazioni aspre intolleranti e ostili di tanti cittadini, anche nella nostra pacifica Pianoro. Quello che è accaduto da un anno a questa parte è sconvolgente.
Come per molte altre questioni, nell’ambito dei vaccini si sono delineate posizioni diverse, due in particolare:
- vaccino atto di responsabilità individuale e sociale, atto d’amore, unico rimedio per la pandemia, mezzo efficace di cura e di guarigione, fidarsi della scienza e di chi ci governa.
- sperimentazione non terminata, vaccini non sicuri, esistono cure alternative (domiciliari precoci e plasma iperimmune), la scienza non è monolitica, dubita e confronta, troppi interessi finanziari, questo vaccino non può essere imposto.
Posizioni entrambe legittime e immagino passate al vaglio della ragione e dei valori personali. Ma poi cosa è successo? Anziché dialogare, ascoltarsi, chiedere a chi la pensava diversamente: fammi capire il tuo punto di vista, ci siamo divisi in buoni e cattivi, ci siamo spaccati, e la spaccatura ha attraversato anche gli ambiti a noi più cari (familiari, amicali) con grandi sofferenze da entrambe le parti. In particolare i cosiddetti no vax sono stati insultati, esclusi, chiamati sorci, clandestini, egoisti, opportunisti. Con quel NO gli è stata appiccicata un’etichetta negativa, che non descrive affatto la loro posizione. Che infatti non riguarda solo o prevalentemente i vaccini (ci sono molte persone vaccinate fra loro) ma questioni come la legalità, la legittimità del dissenso, il rispetto dei diritti fondamentali della persona umana, il rispetto della Costituzione, e soprattutto una visione più realistica e meno dogmatica della scienza… Per terminare con un tocco più leggero: ascoltate la canzone “Disarmato amore” di Antonio Salis!
Mariella Lancia