La classe 5^A del Plesso “Diana Sabbi”, in occasione della festa di fine scuola per le classi quinte, ha avuto la preziosa opportunità di presentare la canzone rap che ha scritto durante la partecipazione al laboratorio musicale intitolato “HipHop Phylosophy”, curato dal Dott. Mattia Minghetti e dal rapper bolognese Manuel Kyodo.
Il testo, composto dagli alunni, è stato sviluppato a partire da alcune tematiche trattate durante il quinto anno di studi: la pace, la guerra, il Carnevale con il Rosso di Pianoro ed i sogni che ciascuno ha dentro. L’allegria, il desiderio di fare festa e la speranza hanno fatto da collante alle parole della canzone.
La Prof.ssa Gianna Solmi, mamma del Rosso, ha presenziato all’evento e ha affermato che il progetto per festeggiare i 30 anni della maschera è simbolo del patrimonio più importante che la scuola può dare: cultura, apprendimento, esperienze, divertimento e amore. In particolare, quest’ultimo è una larga via per raggiungere tante mete: è proprio dalla condivisione delle conoscenze con chi ci è vicino che si creano dialoghi e, successivamente, legami.
In quest’ottica, infatti, il Rosso ha rafforzato il gruppo classe della 5^A che, grazie alle maestre Sandra Pescosi ed Erika Santi, ha sperimentato il linguaggio della musica per ricordare il senso di comunità a tutti i cittadini pianoresi presenti. Inoltre, Gianna Solmi ha specificato quanto sia importante la missione degli insegnanti, ovvero stimolare la curiosità e l’interesse nei bambini per far scoprire loro le proprie radici ed il folklore del paese: è esattamente qui che nasce un viaggio alla ricerca di ciò che ci accomuna. Ha ricordato, infatti, il progetto che la docente Pescosi, insieme alla collega Manuela Sacchetti, ha portato avanti dal 2002: la presenza di una Maschera è sintesi del binomio “Tradizione-Tipicità” da trasmettere alle generazioni future e di padre in figlio. Oggigiorno, nel 2022, è divenuto un trinomio, ovvero “Tradizione-Tipicità-Novità”.
Il Rosso è tornato tra di noi con i grandi valori di un tempo, ma con un tono decisamente più moderno: sulle note di una canzone RAP ed esclamando, come diceva Salvador Dalì: “Più di tutto mi ricordo il futuro”.
Martina Lelli