
Suor Maria Veronica e don Carlo Mondin
Al confine con Pianoro, prima del ponte di San Ruffillo, abbiamo un “convento” di suore, che prestano servizio anche nella parrocchia di Rastignano. Siamo andati a trovarle ed abbiamo intervistato Suor Erica Poletti delle <Figlie di Madre Umilissima, serve della Redenzione>.
Presentatevi ai lettori.
“Siamo nate dal sì di suor Maria Veronica e di don Carlo Mondin che hanno generato in noi uno sguardo capace di vedere Dio nel sacerdote. È proprio da questo sguardo che è scaturito il nostro desiderio di essere delle piccole <Veroniche>. Ispirandoci alla tradizione che racconta di una donna del popolo, quella che i fedeli chiamano Veronica, la quale volle avvicinarsi a Gesù mentre portava la croce lungo il Calvario ed asciugare il Suo Volto, senza curarsi dei suoi nemici”.
Quale il vostro carisma?
“Assistere ed aiutare i sacerdoti. Qui sta il cuore della nostra spiritualità di consacrate che si concretizza in un 4° voto di <riconoscenza>, oltre a quelli di povertà, castità ed ubbidienza. Mettiamo al centro della nostra giornata la Santa Messa e l’Adorazione Eucaristica. Aiutiamo poi i sacerdoti col conforto, con la preghiera e col lavoro”. Nel cimitero di Musiano è seppellita la fondatrice Nonna Susanna. “Suor Maria Veronica, fu la prima <Veronica> che accolse nell’ottobre del 1976, nella sua casa di Bologna, don Carlo Mondin, su invito del Vescovo di Ferrara, mons. Franceschi. Egli, per motivi di prudenza, a causa di alcune esperienze mistiche che si erano manifestate in don Carlo, a partire dal Venerdì Santo di quello stesso anno, ritenne opportuno sollevarlo dal suo incarico di parroco di Berra. Don Carlo ubbidì prontamente, e la sua permanenza a Bologna, che sarebbe dovuta durare pochi mesi, in realtà si prolungò per 45 anni, fino al giorno della sua morte, avvenuta lo scorso 2 febbraio. Suor Maria Veronica era comunemente conosciuta con lo pseudonimo di Nonna Susanna, con il quale si firmava sul settimanale di <Vita Femminile>. Ora è sepolta nel cimitero di Musiano. Dalla sua morte siamo nate, cioè le prime di noi incontrarono don Carlo e con lui iniziarono un cammino spirituale che sfociò nella fondazione delle Figlie di Madre Umilissima, serve della Redenzione, nel 2002 accolte dal Vescovo di Vigevano, Mons. Claudio Baggini”.
Quante siete?
“Ad oggi la nostra comunità religiosa è composta da 13 consacrate, delle quali 3 operano a Vigevano, 4 a Bologna, 6 a Dobra Voda nella Repubblica Ceca, richieste in aiuto dal Vescovo Mons. Vlastimil Krocil, figlio spirituale di don Carlo”.
Ci parli di don Carlo.
“Don Carlo non voleva essere chiamato nostro <fondatore>. Quando riceveva visite e qualcuno gli raccontava le meraviglie di grazia che Dio aveva operato attraverso di lui, egli era solito rispondere: <Ma io che c’entro?>. Da lui sono nate, infatti, numerose vocazioni sacerdotali e religiose e alla vita familiare”.
Progetti futuri anche nella nostra vallata?
“Vorrei, con le mie sorelle, prendere sempre più coscienza della solidità degli insegnamenti ricevuti, adoperandoci, insieme ai nostri fratelli sacerdoti, a custodirne il deposito, affinché il sacrificio di don Carlo, unito a quello di Nonna Susanna, possa continuare a dar frutto”.
Gianluigi Pagani