
Umberto Magnani
La chiusura della storica trattoria di Livergnano, dove fra gli altri hanno operato il mitico “Vanes” e “Massimino”, trasferitosi con successo a Pianoro Nuovo, è stata l’occasione per una visita nella frazione pianorese caratterizzata da un incontro con Umberto Magnani, fondatore nel Museo Winter Line, e con alcuni volontari del Gruppo Amici di Livergnano”.
Se il materiale del Museo è stato rinvenuto nel nostro territorio che purtroppo faceva parte della Linea Gotica – spiega Umberto Magnani – la storia della nostra frazione, oltre che dalla memoria degli anziani, deriva da un libretto di cenni storici della parrocchia di S. Giovanni Battista datato 1895″.
Si apprendono così le attività commerciali ed artigianali della frazione abitata da 700 persone a fronte
delle 450 odierne. Esisteva un ufficio postale, un collegamento giornaliero con il capoluogo, due botteghe di granaglie, una con vendita di pane, vini liquori e salumi, una merceria, tre sarti, un maniscalco ed una fabbrica di attrezzi agricoli con un falegname ed un fabbro. I fabbri nel territorio del contrafforte pliocenico erano rinomati sia per la raffinatezza dei lavori in ferro battuto che nella costruzione delle armi. Sono esposti nei principali musei gli archibugi realizzati dalla famiglia Ferretti, che si dice fossero forgiati con l’utilizzo di carbone misto a zolfo che si estraeva in una piccola cava nel rio Torbido. I Ferretti, pur avendo proprietà terriere a Livergnano, dovettero trasferirsi nel Granducato di Toscana a Filigare, in quanto lo Stato della Chiesa, che governava in Emilia-Romagna, non gradiva quella produzione. Dalla storia alla realtà attuale nell’incontro con gli Amici di Livergnano”.
Fortunatamente grazie all’impegno del poeta scrittore ed ambientalista Loris Arbati, che gestisce il locale Centro Culturale, spesso la piazzetta di Livergnano viene scelta come base di partenza per se sue seguitissime passeggiate che coinvolgono centinaia di amanti della natura.
Un ultimo appello ad un coordinamento attraverso l’amministrazione ed alla Pro Loco fra le varie frazioni pianorese nel momento organizzativo e comunicativo. A differenza di altri comuni di pianura che vedono il capoluogo al centro del territorio quello di Pianoro, un uno dei più estesi della Provincia e montagnoso, vede le varie frazioni distanti anche decine di chilometri l’una dall’altra.
Paolo Scheggi